A marzo era stato il sostituto procuratore nazionale antimafia, Luigi De Ficchi, a parlare di mafia russa e collocarla tra Marche, Abruzzo e San Marino. Ora le parole del senatore Paolo Guzzanti, sia pure tra le tante smentite, riportano l'argomento d'attualità. 'Non basta dire che, visto il notevole afflusso di turisti russi da queste parti, allora c'è la mafia russa', sostiene il colonnello Achille Zechini. 'Servono elementi scientifici per parlare di mafia russa, dai nostri studi, attualmente abbastanza poveri, ma pur sempre studi, nulla al momento ci fa pensare che ci sia. Ciò non esclude nulla - aggiunge - magari tra qualche tempo scopriremo che i mafiosi erano già insediati da anni. Però vorrei sapere se chi fa affermazioni di questo tipo ha elementi scientifici per provare le sue parole: se li ha, vorrei vederli'. Per elementi di tipo scientifico il comandante intende studi, verifiche, anche su episodi apparentemente banali. Quando lo stesso colonnello indagò sulla mafia russa a Rimini, fino a scoprirla, partì da un dato insignificante come l'acquisto delle calze da donna. A San Marino si tenta di fare questo: ogni riscontro, su qualsiasi persona, verrà inserito in un data base, per avere un quadro quanto più completo possibile delle varie attività e delle varie situazioni. Un'altra ipotesi è che la mafia russa possa stanziare a San Marino, ma non operare effettivamente in territorio: per evitare guai nel posto in cui si risiede si scelgono zone lontane dove operare. Ma anche in questo caso, rimangono solo ipotesi, per ora non suffragate da alcun fatto concreto.
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