“Non esiste che in un parco pubblico come l'Ausa il biglietto da visita sia uno scarico fognario”. Sono le parole di Sandro Casali del Centro Naturalistico. La situazione nel torrente è diventata insostenibile per la fauna animale. La fognatura dovrebbe scaricare “esclusivamente” le acque bianche, ci spiega l'Azienda Autonoma di Stato, quelle usate dall'uomo al loro stato naturale: acque pluviali per innaffiare, pulire le strade o per raffreddare macchinari industriali. Da diversi anni però le fogne che arrivano nel torrente portano anche le acque nere, quelle prodotte dalle attività umane, altamente inquinanti per l'ambiente. Anche la giunta di castello di Serravalle non esclude che “qualcuno, andando contro la legge, abbia sversato rifiuti inquinanti in un tombino o nei propri raccordi per le acque bianche, commettendo un reato”.
L'ingegnere Massimiliano Mazza, dell'Azienda Autonoma di Stato, ci spiega che sono stati fatti diversi rilevamenti in tutti i bacini idrici della Repubblica: “Il prossimo passo sarà individuare le criticità, come quelle al torrente Ausa, e risolverle”.
Intanto questa mattina i Carabinieri del corpo forestale di Rimini sono intervenuti al porto di Cattolica per una moria di anatre. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare l'ipotesi di avvelenamento.
Nel video intervista a Sandro Casali del Centro Naturalistico
L'ingegnere Massimiliano Mazza, dell'Azienda Autonoma di Stato, ci spiega che sono stati fatti diversi rilevamenti in tutti i bacini idrici della Repubblica: “Il prossimo passo sarà individuare le criticità, come quelle al torrente Ausa, e risolverle”.
Intanto questa mattina i Carabinieri del corpo forestale di Rimini sono intervenuti al porto di Cattolica per una moria di anatre. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare l'ipotesi di avvelenamento.
Nel video intervista a Sandro Casali del Centro Naturalistico
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