Ieri la decisione del Governo di congelare le delibere sulla pubblica amministrazione, una decisione che non sembra influire sull’intento di alcuni dipendenti pubblici, che hanno dato vita alla raccolta di firme per far sentire la propria voce.
Oltre 400 quelle sottoscritte finora e che saranno consegnate – entro la settimana – al Congresso di Stato e alle organizzazioni sindacali. Ma il numero è destinato comunque a salire, dal momento che non c’è un termine ultimo di consegna e l’informazione avviene con il passa parola. I firmatari, al di là del congelamento deciso dall’esecutivo, credono giusto ridare dignità alla figure professionali che lavorano nel settore pubblico. Chiederanno a Governo e sindacati di procedere prima alla riforma della pubblica amministrazione e solo dopo agli interventi previsti nelle delibere contestate. 'I criteri devono essere omogenei, così come le pari opportunità - dicono - cosa invece non applicata nelle decisioni dell’esecutivo'. Il Psd condivide la scelta del governo 'Apprezzabile il lavoro di riorganizzazione della dotazione organica, per garantire il buon funzionamento degli uffici e dei servizi alla popolazione, anche se c’e’ il rammarico della mancata riforma. E’ riduttivo affrontare l’argomento in modo parziale senza aver completato l’intera ricognizione del settore pubblico'. Socialisti e Democratici invitano le organizzazioni sindacali al delicato compito di affrontare e risolvere situazioni urgenti e di particolare necessità per il funzionamento dei servizi. 'La preoccupazione manifestata nelle scorse settimane, scrivono, nasceva dall’esigenza di approvare un intervento completo, alla luce anche di una possibile lettura distorta del provvedimento visto il momento politico'. In conclusione, il Psd chiede il rispetto della separazione dei poteri con il passaggio della gestione del personale dal governo ai dirigenti. Per i popolari sammarinesi 'il governo ha avuto paura. E’ la dimostrazione – scrivono - della debolezza e del fallimento che gli deriva dall’aver sempre agito per interessi clientelari. Sembra che i cittadini – concludono i Popolari – comincino a capire la reale portata dei guasti operati da due anni di governo straordinario'.
Oltre 400 quelle sottoscritte finora e che saranno consegnate – entro la settimana – al Congresso di Stato e alle organizzazioni sindacali. Ma il numero è destinato comunque a salire, dal momento che non c’è un termine ultimo di consegna e l’informazione avviene con il passa parola. I firmatari, al di là del congelamento deciso dall’esecutivo, credono giusto ridare dignità alla figure professionali che lavorano nel settore pubblico. Chiederanno a Governo e sindacati di procedere prima alla riforma della pubblica amministrazione e solo dopo agli interventi previsti nelle delibere contestate. 'I criteri devono essere omogenei, così come le pari opportunità - dicono - cosa invece non applicata nelle decisioni dell’esecutivo'. Il Psd condivide la scelta del governo 'Apprezzabile il lavoro di riorganizzazione della dotazione organica, per garantire il buon funzionamento degli uffici e dei servizi alla popolazione, anche se c’e’ il rammarico della mancata riforma. E’ riduttivo affrontare l’argomento in modo parziale senza aver completato l’intera ricognizione del settore pubblico'. Socialisti e Democratici invitano le organizzazioni sindacali al delicato compito di affrontare e risolvere situazioni urgenti e di particolare necessità per il funzionamento dei servizi. 'La preoccupazione manifestata nelle scorse settimane, scrivono, nasceva dall’esigenza di approvare un intervento completo, alla luce anche di una possibile lettura distorta del provvedimento visto il momento politico'. In conclusione, il Psd chiede il rispetto della separazione dei poteri con il passaggio della gestione del personale dal governo ai dirigenti. Per i popolari sammarinesi 'il governo ha avuto paura. E’ la dimostrazione – scrivono - della debolezza e del fallimento che gli deriva dall’aver sempre agito per interessi clientelari. Sembra che i cittadini – concludono i Popolari – comincino a capire la reale portata dei guasti operati da due anni di governo straordinario'.
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