Una lezione sull’Europa tenuta da una sammarinese, che siede come giudice nella Corte Europea dei diritti dell’uomo. Antonella Mularoni ha incontrato gli studenti che frequentano le quinte classi della scuola superiore. Una conferenza - lezione tenuta nell’ambito delle previste attività scolastiche. Nel suo intervento Antonella Mularoni ha parlato dell’importanza del Consiglio d’Europa, grazie al quale la pena di morte può considerarsi debellata nei paesi aderenti e nei casi in cui ancora sussiste come legislazione, il Consiglio pretende che le sentenze non siano eseguite.
Grande il lavoro attuato contro la tortura. Senza la presenza e l’attenzione del Consiglio la tutela e il controllo non sarebbero così alte. Come esempio ha parlato della Turchia, riallacciando si anche alle critiche sollevate per la sua adesione all’Unione.
"In realtà - ha spiegato - quel paese, spinto dal desiderio di essere membro effettivo, ha cambiato la realtà delle proprie carceri che sono di gran lunga migliorate rispetto a 15 – 20 anni fa".
Antonella Mularoni, che si è detta fiera di essere cittadina europea, ha poi parlato della corte dei diritti dell’uomo di cui è giudice e ha spiegato il meccanismo di una corte che ogni anno riceve migliaia di istanze e lavora in perfetta sinergia con il Consiglio dei Ministri, che controlla sul rispetto delle sentenze degli stati membri ed esercita pressioni politiche nel caso non vi sia adempimento, obbligando anche alla modifica delle leggi non adeguate.
Anche San Marino ha apportato alcune modifiche al codice di procedura penale, nell’ottica di un maggior rispetto dei diritti. Ha poi illustrato gli articoli fondamentali della carta dei diritti: diritto alla vita, no alla tortura, no alla riduzione in schiavitù e al lavoro forzato, diritto alla libertà e sicurezza, equo processo, nessuna pena inflitta senza leggi.
Grande il lavoro attuato contro la tortura. Senza la presenza e l’attenzione del Consiglio la tutela e il controllo non sarebbero così alte. Come esempio ha parlato della Turchia, riallacciando si anche alle critiche sollevate per la sua adesione all’Unione.
"In realtà - ha spiegato - quel paese, spinto dal desiderio di essere membro effettivo, ha cambiato la realtà delle proprie carceri che sono di gran lunga migliorate rispetto a 15 – 20 anni fa".
Antonella Mularoni, che si è detta fiera di essere cittadina europea, ha poi parlato della corte dei diritti dell’uomo di cui è giudice e ha spiegato il meccanismo di una corte che ogni anno riceve migliaia di istanze e lavora in perfetta sinergia con il Consiglio dei Ministri, che controlla sul rispetto delle sentenze degli stati membri ed esercita pressioni politiche nel caso non vi sia adempimento, obbligando anche alla modifica delle leggi non adeguate.
Anche San Marino ha apportato alcune modifiche al codice di procedura penale, nell’ottica di un maggior rispetto dei diritti. Ha poi illustrato gli articoli fondamentali della carta dei diritti: diritto alla vita, no alla tortura, no alla riduzione in schiavitù e al lavoro forzato, diritto alla libertà e sicurezza, equo processo, nessuna pena inflitta senza leggi.
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