Un messaggio chiaro quello che ieri, con i sigilli all’hotel Villa Zefiro’, di Rimini, forze dell’ordine ed amministrazione hanno lanciato all’abusivismo commerciale. Una ‘prima volta’ a livello nazionale, che annuncia la linea dura. E non più solo in spiaggia, tra gli ombrelloni. La legge del 2009, oltre al sequestro della merce consente di mettere i sigilli anche al luogo dove si trova.. Rischia anche la confisca dell’immobile dunque il riminese proprietario degli stanze in via Rosmini dove gli agenti hanno trovato merce contraffatta: era chiusa a chiave e l’unica copia l’aveva lui. Agli extracomunitari non affittava solo le mura: al momento del blitz le divise hanno trovato addirittura materassi in giardino, dove erano sistemati una ventina di senegalesi. Saranno interrogati e chissà quanto pagavano a notte. Le tariffe all’hotel Villa Zefiro sono invece già state pubblicate dai giornali: 15 euro a notte ammassati nelle stanze, 20 se volevano farsi anche una doccia. L’anziana proprietaria dell’hotel, una marchigiana di 72 anni, è stata denunciata per introduzione e commercio di prodotti con marchi falsi e ricettazione. La pensione era diventata una base logistica: da lì, in treno, i venditori raggiungevano le grandi città per fare rifornimento. Nei borsoni, sia nell’hotel di Rivazzurra che negli spazi di via Rosmini, era pronto il repertorio invernale. Ora le forze dell’ordine hanno in mano gli strumenti normativi idonei per contrastare un fenomeno che non conosce crisi. Già altri ‘casi’ sono sotto osservazione. Non si escludono nuovi clamorosi sviluppi in tempi brevi.
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