3 anni e 6 mesi, più 9 mila euro di multa a testa per Adriano Pace e Stefano Marangoni, 1 anno e 9 mesi e 6 mila euro per Maurizio Frezza. La sentenza conclude il processo di primo grado per truffa ai danni di Banca del Titano, istituto commissariato nel marzo del 2006. Un fallimento con troppe ombre, secondo il Procuratore del Fisco che aveva chiesto 6 anni e 20 mila euro di multa per i due principali imputati: tutti da chiarire - secondo Cesarini - gli affidamenti senza garanzie, i famosi titoli zero coupon, che l’ex direttore Pace concedeva all’imputato Marangoni. Sulla sentenza deve avere pesato la testimonianza dell’ex direttore di Banca Centrale Caringi, che aveva denunciato irregolarità nell’assegnazione degli affidamenti da parte di Banca del Titano, ma la parziale conferma di alcune considerazioni difensive apre all’ottimismo in vista di una impugnazione certa. Maurizio Frezza non è stato dunque riconosciuto estraneo ai fatti. L’imputato nella scorsa udienza aveva ricostruito i suoi rapporti con Banca del Titano e raccontato di come tamponò una situazione critica di Marangoni su suggerimento di Pace. Gli sono stati riconosciuti i benefici di legge. Una buona premessa in vista dell’Appello.
Nel video le interviste a Luigi Lonfernini, legale di Adriano Pace; Domenico Liso, legale di Stefano Marangoni; e Amos Benni, legale di Maurizio Frezza.
Sara Bucci
Nel video le interviste a Luigi Lonfernini, legale di Adriano Pace; Domenico Liso, legale di Stefano Marangoni; e Amos Benni, legale di Maurizio Frezza.
Sara Bucci
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