L'americana Marie Colvin e il francese Remi Ochlik, uccisi oggi in Siria, portano a 16 il numero dei giornalisti uccisi nel 2012, di cui 6 in Siria. Nel 2011, i caduti nell’esercizio della professione sono stati ben 108. Marie Colvin e Remi Ochlik sono stati colpiti mentre si trovavano a Homs, in un centro stampa improvvisato e secondo Reporters sans frontier sono stati colpiti di proposito dalle bombe dell’esercito siriano. Sono rimasti feriti anche altre tre giornalisti. Il regime di Damasco ha negato di essere a conoscenza della presenza di reporter internazionali in quell’edificio e ha invitato tutti i giornalisti stranieri a presentarsi alla polizia per l’immigrazione per regolarizzare la loro posizione.
Dopo questo episodio è stata unanime la condanna internazionale anche da parte di paesi, come la Russia, che finora erano stati più morbidi di fronte alla feroce repressione del regime siriano. La russia tuttavia non prende in considerazione ipotetiche dimissioni di Assad. Il presidente francese Sarkozy - francese è anche una giornalista rimasta gravemente ferita nello stesso edificio - ha detto a chiare lettere che è ora che il regime se ne vada, auspicando l’apertura di un corridoio umanitario per raggiungere i feriti. L’Unione Europea lunedì prossimo annuncerà nuove sanzioni contro il regime siriano.
Dopo questo episodio è stata unanime la condanna internazionale anche da parte di paesi, come la Russia, che finora erano stati più morbidi di fronte alla feroce repressione del regime siriano. La russia tuttavia non prende in considerazione ipotetiche dimissioni di Assad. Il presidente francese Sarkozy - francese è anche una giornalista rimasta gravemente ferita nello stesso edificio - ha detto a chiare lettere che è ora che il regime se ne vada, auspicando l’apertura di un corridoio umanitario per raggiungere i feriti. L’Unione Europea lunedì prossimo annuncerà nuove sanzioni contro il regime siriano.
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