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Siria: Mosca teme una "provocazione chimica" a Idlib

29 ago 2018
OnuSiria: Mosca teme una "provocazione chimica" a Idlib
Siria: Mosca teme una "provocazione chimica" a Idlib - Tutto è pronto per una massiccia offensiva governativa ad Idlib, che potrebbe portare alla fine dell...
Il rischio sarebbe concreto, tanto che il Cremlino ha già convocato una seduta del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, per affrontare la questione. In vista dell'offensiva contro Idlib – ultima roccaforte della ribellione islamista nel Paese –, Mosca denuncia un'imminente “provocazione” da parte delle forze qaediste, con l'obiettivo di far ricadere la colpa su Damasco e giustificare così un raid contro le forze governative. A scendere nei dettagli il portavoce del ministero della Difesa, il generale Konashenkov, secondo il quale si celerebbero i servizi speciali del Regno Unito dietro l'operazione. I miliziani di al Nusra – ha avvertito - avrebbero già preparato otto contenitori di cloro, a pochi chilometri dalla città di Jisr al-Shuhur. Ad addestrarli all'utilizzo di sostanze velenose sarebbe stata la compagnia militare privata britannica Olive Group. Accuse smentite da quest'ultima società, e ovviamente impossibili da verificare. Ma unità navali statunitensi dotate di missili da crociera si sarebbero già avvicinate alla zona di operazioni, e solo pochi giorni fa il consigliere americano alla sicurezza nazionale – il “superfalco” John Bolton – avrebbe parlato di una potente rappresaglia, in caso di utilizzo di armi chimiche. Un copione già visto, in questo conflitto, quello di un'azione unilaterale dell'Occidente, senza attendere i risultati delle commissioni d'inchiesta. L'ultima volta quando si parlò dell'uso di agenti nervini a Douma. Dopo l'indignazione su media e social, e il raid punitivo, la circostanza venne tuttavia smentita dagli stessi esperti dell'OPAC. Ma se anche in questa occasione si ripeterà il solito schema, difficilmente cambierà l'esito della guerra. L'obiettivo – allora –, secondo alcuni analisti, sarebbe quello di esercitare pressioni su Mosca e Damasco, per giungere ad un ritiro delle forze iraniane dal teatro siriano. Ad essere preoccupata da una definitiva liberazione di Idlib anche la Turchia, che – su quest'area – esercita una notevole influenza. L'impressione è che – prima dell'offensiva finale dei governativi – sarà necessario trovare un accordo anche con Ankara.

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