Una sparatoria fra ribelli e forze di sicurezza siriane è avvenuta verso le 3.30 di notte vicino Kilis, in un campo profughi siriano ma in territorio turco. Bilancio: due morti sul lato siriano e 21 persone in totale rimaste ferite, tra cui un interprete e un poliziotto turchi. E' la prima volta che si spara contro un campo profughi in territorio turco. L'episodio è quindi di una gravità estrema. A fine giugno, ricordano fonti di Ankara, almeno due giornali avevano riferito di piani siriani per attaccare una tendopoli in territorio turco nella provincia di Hatay, poi abbandonati per la minaccia turca che simili incursioni sarebbero state considerate un attacco con il Paese. E Ankara protesta: il viceministro degli esteri turco ha detto che il termine del 10 aprile per un cessate il fuoco in Siria “è superato e ha perso il suo valore: domani comincia una nuova fase”.
Il presidente siriano Assad snobba, dunque, il piano di pace faticosamente messo a punto. E mentre un rapporto di Human Rights Watch riferisce che le forze di sicurezza hanno giustiziato in maniera sommaria oltre 100 persone tra civili e oppositori, giunge la notizia dell’uccisione solo oggi di 75 persone in tutto il Paese. E in particolare nelle province di Hama, Idlib, Homs e Daraa.
Il presidente siriano Assad snobba, dunque, il piano di pace faticosamente messo a punto. E mentre un rapporto di Human Rights Watch riferisce che le forze di sicurezza hanno giustiziato in maniera sommaria oltre 100 persone tra civili e oppositori, giunge la notizia dell’uccisione solo oggi di 75 persone in tutto il Paese. E in particolare nelle province di Hama, Idlib, Homs e Daraa.
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