Lo scopo del progetto è infatti addestrare i giovani palestinesi ed israeliani a discutere tra loro.
Non ragazzi qualunque: 20 studenti universitari – età media 25 anni - accuratamente scelti dagli atenei per questa iniziativa, la futura possibile leadership dei rispettivi governi. All’incontro – aperto da 2 professori, uno israeliano, l’altro palestinese – hanno anche partecipato i rappresentanti giovanili di vari partiti politici sammarinesi, che hanno fornito spunti di discussione.
La tavola rotonda si è accesa quando si è iniziato a parlare del problema sicurezza - dell’incubo degli attentati – per i ragazzi israeliani; e dall’altra parte dei check point, della difficoltà a spostarsi e lavorare, di un clima di discriminazione nei confronti della popolazione palestinese.
Non erano presenti giovani aderenti ad Hamas, ed il tema delle rivendicazioni territoriali non è stato toccato. Dunque il discorso è rimasto incentrato sulle difficoltà nella vita di tutti i giorni, sulle incomprensioni tra i due popoli.
“Ed occasioni come queste – affermano i vertici della Universal Peace federation, che ha organizzato l’evento – sono preziose per superare il muro di incomunicabilità”. L’incontro è parte di un più ampio progetto di promozione di iniziative di pace in Medio Oriente.
Prima di giungere a San Marino i ragazzi avevano tenuto dibattiti anche a Bergamo e Pesaro.
Non ragazzi qualunque: 20 studenti universitari – età media 25 anni - accuratamente scelti dagli atenei per questa iniziativa, la futura possibile leadership dei rispettivi governi. All’incontro – aperto da 2 professori, uno israeliano, l’altro palestinese – hanno anche partecipato i rappresentanti giovanili di vari partiti politici sammarinesi, che hanno fornito spunti di discussione.
La tavola rotonda si è accesa quando si è iniziato a parlare del problema sicurezza - dell’incubo degli attentati – per i ragazzi israeliani; e dall’altra parte dei check point, della difficoltà a spostarsi e lavorare, di un clima di discriminazione nei confronti della popolazione palestinese.
Non erano presenti giovani aderenti ad Hamas, ed il tema delle rivendicazioni territoriali non è stato toccato. Dunque il discorso è rimasto incentrato sulle difficoltà nella vita di tutti i giorni, sulle incomprensioni tra i due popoli.
“Ed occasioni come queste – affermano i vertici della Universal Peace federation, che ha organizzato l’evento – sono preziose per superare il muro di incomunicabilità”. L’incontro è parte di un più ampio progetto di promozione di iniziative di pace in Medio Oriente.
Prima di giungere a San Marino i ragazzi avevano tenuto dibattiti anche a Bergamo e Pesaro.
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