“E’ un fatto senz’altro positivo; anche se – per un commento più approfondito – mi riservo di analizzare nei particolari la sentenza e il percorso che ha portato a questa statuizione”. E’ soddisfatto il segretario di Stato alle Finanze Pasquale Valentini. La sentenza numero 34256 della terza sezione penale, della Corte di Cassazione, ha messo finalmente ordine sul tema strategico degli scambi commerciali tra Italia e San Marino, prevedendo che l’uso di un'imbarcazione o un'automobile registrate a San Marino, non comporta reato di contrabbando doganale. Alla Cassazione si era rivolto il proprietario di una delle quattro imbarcazioni di lusso, immatricolate nel registro navale sammarinese, sequestrate dalle Fiamme Gialle nell'operazione “Titan Flag”. “La sentenza della Suprema Corte – afferma Valentini – ha il grande pregio di fare chiarezza e ribadire l’operatività dell’accordo doganale con l’Unione Europea, e conferma quello che per noi era il senso del documento. Certe vicende sembravano aver messo in discussione tutto ciò; ora non vi sono più dubbi”. La Cassazione, nella sentenza da poco depositata, sottolinea che l’Iva all’importazione è un tributo interno e non un diritto di confine e sancisce che gli scambi doganali fra Italia e San Marino avvengono in esenzione di tutti i dazi, e quindi non può esserci evasione.
Gianmarco Morosini
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