Dopo mesi di indagini la squadra mobile della Polizia di Stato ha eseguito tre delle quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dall’Autorità Giudiziaria a carico dei membri di una banda dedita all’importazione e al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. 4 gli indagati. Un ravennate di 41 anni, una riminese di 38, entrambi già in stato di arresto per detenzione di sostanze stupefacenti nel carcere di Pavia e di Rimini, una brasiliana di 37. Il quarto, un pugliese classe 1971, è tutt’ora ricercato. Una banda ben organizzata inserita in una rete più larga con ramificazioni a livello internazionale. Base di appoggio per l’importazione della cocaina il Messico. 2 viaggi al mese con scalo agli aeroporti di Milano e Bologna. La droga veniva trasportata in aereo con vari stratagemmi. Tra questi, uno particolarmente ingegnoso. Al rientro da Città del Messico, tra i bagagli dei trafficanti, c’era sempre in più un’amaca, di quelle tipicamente messicane, che fungeva da contenitore per il trasporto della cocaina. Nascosta in sacchetti ben sigillati trattati per ingannare il fiuto dei cani dell’antidroga, posti all’interno di cilindretti saldati nella cavità della struttura portante dell’amaca stessa. 1 chilo di cocaina purissima per ogni viaggio e destinata allo spaccio nella riviera romagnola, in particolare nel riminese.
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