La dinamica ormai è chiara, l’immediata apertura di due inchieste – una militare dello Stato Maggiore dell’Esercito e l’altra della Procura della Repubblica riminese – ha dato i suoi frutti. L’incidente costato la vita al giovane militare abruzzese Fabio di Giovanni, 22 anni appena, ha dell’incredibile. 2 elicotteri A129 stavano sorvolando una colonna di automezzi nella simulazione di un’operazione di guerra. Di Giovanni era in questa colonna, seduto al posto del passeggero di una jeep, con tetto di tela, condotta da un commilitone. Il primo elicottero aveva il compito di fermare la fila di mezzi militari, il secondo di sorvolarla. Ma qualcosa non ha funzionato, perché uno dei due velivoli – durante una virata stretta a bassissima quota – ha colpito il fuoristrada con una delle pale, centrando in pieno alla testa Fabio di Giovanni e lasciando miracolosamente illeso l’autista. Nonostante l’impatto il pilota dell’elicottero, con migliaia di ore di volo alle spalle, ha ripreso il controllo del velivolo atterrando poco distante.
Per consentire l’esatta ricostruzione della dinamica l’aeroporto è rimasto chiuso al traffico aereo per 5 ore; il volo Ryanair proveniente da Londra è stato dirottato al Ridolfi di Forlì.
All’interno della base del settimo reggimento Aves Vega è stata allestita la camera ardente di Fabio di Giovanni. I funerali saranno celebrati giovedì mattina a Montegualtieri, il paesino nei pressi di Teramo dove abitava.
Gianmarco Morosini
Per consentire l’esatta ricostruzione della dinamica l’aeroporto è rimasto chiuso al traffico aereo per 5 ore; il volo Ryanair proveniente da Londra è stato dirottato al Ridolfi di Forlì.
All’interno della base del settimo reggimento Aves Vega è stata allestita la camera ardente di Fabio di Giovanni. I funerali saranno celebrati giovedì mattina a Montegualtieri, il paesino nei pressi di Teramo dove abitava.
Gianmarco Morosini
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