Ancora una volta il giudice ha concesso l’ammissione all’esperimento probatorio, uno strumento che offre una chances in più ai giovani che hanno sbagliato e che dimostrano di volersi rimettere in carreggiata. Il ragazzo, di cui per scelta non facciamo il nome, era stato sorpreso in auto dal gruppo interforze di Gendarmeria e Polizia Civile nel novembre 2001, in possesso di 33 pasticche di extasi a Murata. Nel successivo interrogatorio di polizia aveva ammesso di detenere anche altra droga indicandone l’ubicazione all’interno dell’abitazione, che condivideva con il nonno. Complessivamente 122 pasticche di extasi e qualche grammo di altri tipi di stupefacenti. Venne incarcerato e uscì dopo circa due settimane, su cauzione. Da allora, come è emerso dalle testimonianze e dagli atti, ha cominciato un percorso di recupero, seguendolo in maniera ineccepibile e puntuale per due anni. Ha continuato a lavorare regolarmente come operaio e – come ha testimoniato il suo direttore di produzione – è diventato un dipendente modello, capace, efficiente e sempre puntuale. Tutto fa pensare, dunque, che abbia cambiato davvero vita, dopo un’adolescenza difficile, con problemi famigliari e contatti sempre più frequenti con il mondo della droga. Il giovane che ora ha 21 anni, era un poliassuntore: fumava spinelli fin dall’età di 15 anni poi ha cominciato anche con l’eroina, l’ extasi e la cocaina che ha volte assumeva nel corso della stessa serata. Soprattutto nel week end ma anche con frequenze più assidue. Una storia cominciata davvero male da cui ha avuto però la forza di emanciparsi. Grazie, forse, anche allo stop deciso, arrivato il 30 novembre 2001 con l’arresto. Il giudice l’ha condannato a un anno di prigionia con 4 anni di condizionale, l’ammissione all’esperimento probatorio e la non menzione nel casellario giudiziale.
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