Almeno 67mila le persone vittime di una truffa on line di 6 milioni di euro messa in atto da un russo e un italiano residente a Rimini. Le indagini della Polizia Postale sono partite nell’agosto del 2006 in seguito alle querele sporte da 74 spezzini per connessioni abusive ed occulte effettuate dai loro pc verso numerazioni a sovrapprezzo. Un virus era infatti stato inoculato in alcune pagine web: chi si collegava a certi siti, fra cui informagiovani-italia.com, senza saperlo, attivava automaticamente una chiamata telefonica a numeri 899, spendendo addirittura 15 euro di scatto alla risposta, addebitati poi da Telecom sulla bolletta.
Le numerazioni a pagamento con prefisso 899 sono risultate intestate alla società sammarinese Orange s.r.l. con sede ad Acquaviva, in via Fabrizio da Montebello. Il titolare è un trentenne residente a Rimini, è stato solamente denunciato con l’accusa di frode informatica e diffusione di codici virali. Questo prevede la legge, a meno che le migliaia di persone truffate non si costituiscano parte civile. La società è stata perquisita, come pure l’abitazione del riminese. Sequestrati i server utilizzati per la gestione delle numerazioni.
Le numerazioni a pagamento con prefisso 899 sono risultate intestate alla società sammarinese Orange s.r.l. con sede ad Acquaviva, in via Fabrizio da Montebello. Il titolare è un trentenne residente a Rimini, è stato solamente denunciato con l’accusa di frode informatica e diffusione di codici virali. Questo prevede la legge, a meno che le migliaia di persone truffate non si costituiscano parte civile. La società è stata perquisita, come pure l’abitazione del riminese. Sequestrati i server utilizzati per la gestione delle numerazioni.
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