Un progetto che si colloca nella direzione di un radicale cambiamento del rapporto tra organizzazione dei servizi e utenti, incoraggiando il ruolo di una medicina che non sia più ancorata alla sola tecnologia, ma che apra i suoi orizzonti anche ad altri nuovi e importanti aspetti. Il direttore Sanitario e socio sanitario dell’Iss Ferruccio Casali ha ripercorso la storia dell’attività di screening per la prevenzione dei tumori della cervìce uterina, sottolineando le motivazioni che hanno suggerito una sua riorganizzazione. Nel tempo infatti l’attività del programma era andata contraendosi e nel 2005 la percentuale di risposta delle donne era scesa fino al 20%. Il progetto oggi si presenta rinnovato sia sotto il profilo delle metodologie che dell’organizzazione e vede il prezioso contributo dell’associazione Oncologica sammarinese. L’Iss ha collocato le sedi di attuazione dello screening nella struttura ospedaliera e nel centro sanitario di Serravalle: aree coerenti con le esigenze tecniche, con la disponibilità dei servizi trasporto e con la distribuzione della popolazione. Proprio per agevolare la partecipazione delle donne al programma sono state ampliate le fasce orarie passando a 6 giorni settimanali, con possibilità di accesso anche nel pomeriggio. In aggiunta poi al Pap Test standard, verranno utilizzati test molecolari per l’individuazione della presenza del papilloma virus, agente causale del 99,7% delle neoplasie del collo uterino. 'Importante- ha sottolineato il Direttore Generale dell’Iss Alfeo Montesi- adattarsi alle esigenze degli utenti, lavorare su progetti, ascoltare e soddisfare i bisogni delle persone ma anche educarle a modificare alcuni atteggiamenti nei confronti di malattie come il cancro, ricordando che la prevenzione ricopre un ruolo importantissimo nel contrastare l’insorgenza delle malattie oncologiche'.
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