Probabilmente è giunto il momento di alzare quella che è considerata – attualmente - la soglia anagrafica della terza età. Gli ultrasessantenni di oggi sono dinamici, aperti alle innovazioni, con tanta voglia di divertirsi; sono insomma sempre meno – tra virgolette – vecchi. E’ il risultato di una ricerca condotta dalla Provincia di Rimini. I soggetti presi in considerazione sono coloro che hanno già compiuto i 64 anni. Nel riminese sono oltre 56.000, un quinto della popolazione residente: 23.000 maschi e 33.000 femmine; numeri destinati ad aumentare – probabilmente – a causa dell’ormai endemica bassa natalità. Lo stereotipo dell’anziano triste, solo e chiuso in casa pare sia ormai da sfatare. Nella ricerca vengono indicati alcuni profili; c’è la categoria delle cosiddette nonne vacanziere: sempre pronte a partire per viaggi e vacanze. Rappresentano il 10% della popolazione anziana. Un ultrasessantaquattrenne su tre appartiene alla categoria degli sportivi e degli iperattivi; persone accomunate da un recente pensionamento. Frequentano corsi di ogni tipo: dal ballo alla pittura e spesso sono impegnati nel sociale facendo volontariato. Certo non mancano i classici amanti della casa e della famiglia. Sempre meno – infine – i cosiddetti “apatici”: la categoria che più si avvicina all’immagine stereotipata dell’anziano. In genere si tratta di donne vedove, ultraottantenni, senza troppi interessi culturali o sportivi; all’opposto - insomma – delle scatenate nonne vacanziere.
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