Ad un mese di distanza, quel che resta dell'alluvione sono comuni isolati, famiglie ancora fuori casa, campi infertili. La ripartenza per le province di Bologna, Forlì Cesena e Ravenna è tutt'altro che facile. C'è chi ha perso tutto, ma non si arrende. La tenacia è nello spirito di questa terra, laboriosa e solidale. L'abbiamo ritrovata nei racconti di chi ha vissuto la catastrofe, i cui numeri ben descrivono la portata di un evento mai registrato prima in Italia: oltre 4,5 miliardi di metri cubi d’acqua caduti, 23 fiumi e corsi d’acqua esondati, più di 100 comuni allagati fra Emilia-Romagna, Marche e Toscana, 15 morti, migliaia di evacuati, dissesti e smottamenti, che hanno stravolto il profilo di zone collinari e di montagna, oggi irriconoscibili.
Ancora 28 le frazioni isolate e 978 le frane censite, riferisce il Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia – Romagna Paride Antolini. “A un mese - dice - ci sono ancora tante famiglie fuori casa sia in pianura che in montagna. Molte strade non sono transitabili, per cui per andare nelle proprie abitazioni in tanti percorrono zone con divieto di transito. Siamo in una situazione ancora emergenziale ma c'è chi ha iniziato la ricostruzione, senza attendere Governo, aiuti e commissario. Noi geologi ci siamo già attivati per fare tutte le indagini e poi le progettazioni del caso”
Dalla Regione, intanto, arriva la prima stima dei danni: circa 9 miliardi. 1,8 – dice il Presidente Stefano Bonaccini - serviranno già entro l’autunno per riparare argini, reticoli e strade. Il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci assicura "massima attenzione e disponibilità a fornire gradualmente le risorse" ma "dopo una verifica del piano stesso". Ieri si è insediato a Palazzo Chigi il tavolo permanente sull'alluvione. E ad un mese di distanza manca ancora il Commissario Straordinario. Figura “essenziale” - per Antolini – poiché “chi deve iniziare i lavori deve essere informato su quanto riceverà di contributo. Se devo spendere 150.000 euro per mettere a posto una strada, prima di partire vorrei sapere quanti di questi soldi riceverò indietro. Altrimenti - conclude - in molti casi conviene lasciare stare e andare ad abitare da un'altra parte”.