Presenti i Capitani Reggenti, autorità istituzionali e politiche, accademiche e dell’imprenditoria alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2005-2006 dell’Università degli Studi di San Marino. “Una piccola università nata per fare bene piccole cose” esordisce il segretario di stato all’università Rosa Zafferani nel portare l’indirizzo di saluto in un anno accademico importante, perché vede la nascita del corso di laurea in disegno industriale: “Dai dottorati di ricerca prestigiosi ai master di alto livello internazionale, l’università porta a San Marino gli studenti – dice il segretario - il primo nucleo di residenti, che generano un indotto. La cultura – conclude - diviene motore economico del Paese”. Ricorda poi la collaborazione dell’università con il tessuto sociale e politico del paese, dalla presenza dei docenti nelle commissioni alla collaborazione tra segreteria, università e aziende nel progetto Passepartout. E’ poi il rettore Giorgio Petroni a tracciare un bilancio dei 20 anni di Università: istituita – citando la legge del 30 novembre 1985 - per dare impulso e sviluppo a livello territoriale. “Siamo passati dalla produzione di conoscenze di altissima qualità alla capacità di generare competenze”. Rilancia poi l’idea della nascita a San Marino del polo scientifico e tecnologico – progetto che figura anche nell’accordo di cooperazione con l’Italia. Proprio sui poli scientifici incentrata la relazione il rettore dell’università degli studi di Trieste, Domenico Romeo, relazione a tema “Innovazione tecnologica e Sviluppo economico del territorio: il contributo dei parchi scientifici e delle università”.
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