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Vaccini: attesi entro 20-30 giorni i primi riscontri positivi della campagna d'immunizzazione

Ma preoccupa l'alta circolazione del virus, sottolinea il Responsabile della campagna vaccinale a San Marino; che fa chiarezza sulle questioni sulle quali si interrogano molti cittadini

27 mar 2021

La domanda che al momento tutti si pongono, è quando si inizieranno finalmente a vedere i primi effetti benefici della campagna d'immunizzazione in corso; anche perché fino ad ora circa il 30% della popolazione vaccinabile ha ricevuto la prima dose: percentuale di tutto rispetto. Il problema, però, è l'attuale alta circolazione virale a San Marino, che potrebbe incidere negativamente sulle tempistiche. Il Responsabile della campagna vaccinale parla comunque di un'attesa di 20 giorni-1 mese, per i primi riscontri positivi. Altra cosa è il raggiungimento della cosiddetta “immunità di gregge”: 2 mesi – se tutto va bene -, il tempo previsto. Ma Agostino Ceccarini sottolinea come incidano 2 variabili: i tempi d'arrivo delle dosi necessarie, ovviamente; ma anche la quotidiana presenza in territorio di 6-7.000 frontalieri: in gran parte non ancora vaccinati in Italia, per motivi di età. Tutto ciò mentre si attende la seconda, corposa, fornitura di Sputnik V, che in un qualche modo potrebbe “chiudere la partita” dell'approvvigionamento. Ci si interroga, in questo periodo, anche sui tempi di immunizzazione del vaccino russo, così come dello Pfizer-Biontech. Per entrambi – osserva Ceccarini – la “capacità di produzione anticorpale” si sviluppa fra le 2 e le 4 settimane, dopo la prima somministrazione; intorno ai 14 giorni una volta eseguito il “richiamo”. Ormai di dominio pubblico le percentuali di efficacia dichiarate: 91,6% Sputnik, circa 95% lo Pfizer. Già dopo la prima dose si oscilla fra il 50 e il 60%.




Non vi sono ancora stime univoche ed attendibili, invece, riguardanti la “durata” della copertura garantita dai due sieri. Altri interrogativi riguardano la risposta di ognuno alla prima dose del vaccino, vi è un test specifico, infatti, per valutare la produzione di anticorpi; ma anche qualora sia molto elevata si procede ugualmente con il richiamo. Sul Titano, del resto, come consigliato da AIFA, si segue un criterio di tipo temporale: tendenzialmente, a chi si era ammalato nel corso della “prima ondata pandemica”, si inoculano entrambe le dosi; solo una, invece – fra il terzo ed il quarto mese dalla guarigione -, per chi era risultato positivo a partire dalla seconda ondata. Quanto alla scelta del vaccino ci si orienta anche in questi casi in base a categorie e fasce d'età. Ceccarini parla poi di una percentuale fra l'1,5 ed il 2% di reazioni avverse, a San Marino. “Eventi assolutamente non preoccupanti”, sottolinea: dalla febbre, per 1-2 giorni, a qualche episodio di nausea e vomito; oppure qualche dolore nella zona dell'iniezione. Vi è stato un “unico caso di reazione allergica significativa – aggiunge -, che ha richiesto un passaggio di qualche ora in Pronto Soccorso; ma tutto si è risolto in modo positivo”. Nel frattempo si guarda al futuro, con l'elaborazione di un programma di sorveglianza epidemiologica. Un progetto – conclude il Responsabile della campagna vaccinale – che si sta portando avanti insieme all'Università di Bologna.





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