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Vaiolo delle scimmie, tre casi in Italia non correlati fra loro. Arlotti: "Vanno identificate meglio le vie di trasmissione"

di Monica Fabbri
20 mag 2022
Sentiamo Massimo Arlotti
Sentiamo Massimo Arlotti

Non bastava il Covid, ora arriva anche il vaiolo delle scimmie. Tre casi in due giorni solo a Roma, tutti confermati. Non avevano contatti tra di loro: due sono tornati recentemente dalle Canarie, uno invece da Vienna, aree non ritenute a rischio, visto che il vaiolo delle scimmie è diffuso soprattutto in Africa. I tre, “in discrete condizioni” sono in isolamento allo Spallanzani. Il suo Direttore Francesco Vaia parla di “situazione da tenere sotto controllo ma che non desta allarme”. “La prossima settimana il virus sarà isolato”. “I casi cresceranno, ma non è una patologia contagiosa come il Coronavirus", rassicura Guido Rasi, già direttore esecutivo dell'EMA. Non c'è solo l'Italia. In Gran Bretagna sono stati annunciati altri 11 casi, 20 in tutto quelli confermati.
 E poi Spagna, Francia, Germania, Portogallo, Stati Uniti e Canada. “Non è una malattia nuova”– afferma l'infettivologo Massimo Arlotti. Preoccupa che si stia diffondendo “attraverso canali che tradizionalmente non siamo abituati a considerare”. Per contenere i contagi, occorre fare tesoro della lezione del Covid sull'importanza del tracciamento, “che diventa più semplice da effettuare quando i casi non sono molti”, dichiara Arlotti, facendo riferimento ai numeri del Covid che lo rendevano “inutile oltre che impossibile”. “Per questo virus, invece, è fondamentale perché bisogna capire attraverso quali canali si trasmette e quali persone sono a rischio, perché questi casi – sottolinea – non sono correlati fra loro. Quindi le vie di trasmissione devono essere identificate meglio”. “Tutte queste epidemie – conclude - sono malattie che contraiamo da animali. Massacrando le loro nicchie ecologiche e utilizzandoli in modo non adeguato alle loro abitudini di vita, purtroppo ci esponiamo a malattie che non conoscevamo o comunque che conoscevamo ma che non si diffondevano in questo modo”. Si parla anche di peste suina africana, altamente contagiosa e spesso letale per gli animali, ma non trasmissibile agli esseri umani. Solo nell’ultimo mese oltre 117 i nuovi casi registrati tra Piemonte, Liguria e Lazio.
Anche San Marino ha emesso un'ordinanza con nuove misure di controllo per la gestione della popolazione dei suini selvatici, divieti di movimentazione e di importazione, obbligo di segnalazione nel caso di ritrovamento di una carcassa e soprattutto un aggiornamento profondo dei criteri di biosicurezza per l’allevamento.





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