La Guardia di Finanza ha avviato una quarantina di perquisizioni nell’indagine della Procura di Forlì su presunti fondi neri da sottrarre al fisco italiano che vede coinvolte la Asset Banca di San Marino e la Banca di Credito e di Risparmio di Romagna. Le fiamme gialle, su delega della magistratura, sono al lavoro per individuare le somme sottratte ad imposizione fiscale da parte degli imprenditori coinvolti nell’operazione “Re Nero”. Il nucleo di polizia tributaria, insieme alla squadra mobile di Forlì, ha in corso circa 40 perquisizioni domiciliari e locali, nei confronti di noti imprenditori in Emilia Romagna e in altre regioni. Nel frattempo proseguono gli interrogatori di garanzia al Tribunale di Forlì e il difensore del sammarinese Stefano Venturini attende una riposta alla richiesta di revoca della custodia cautelare. Intanto, l’avvocato Moreno Maresi, ha incontrato in carcere il commercialista del Titano che ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento personale nel presunto flusso di denaro sporco tra le due banche. Anche i difensori di Stefano Ercolani presidente di Asset Banca e di Barbara Tabarrini, direttore generale, hanno depositato la richiesta di revoca della detenzione carceraria e hanno incontrato i loro assistiti.
Intanto si sono conclusi, con qualche ammissione, gli interrogatori dei 7 banchieri in carcere da sabato scorso. Venerdì sono previsti i colloqui con le tre persone agli arresti domiciliari per ragioni di età. Dopo Tristano Zanelli, consigliere della Bcr che avrebbe affermato di avere lui stesso portato alla Asset Banca di San Marino più di 4 milioni in due anni, è il direttore generale della Banca di Credito e di Risparmio di Romagna Fabrizio Neri ad ammettere di essere stato a conoscenza dei fondi neri, ma di non averli mai personalmente trattati. "Era Ercolani, avrebbe detto al Gip Rita Chierici, a dare gli ordini. Noi come banca eravamo totalmente dipendenti dalla Asset di San Marino". Il fascicolo che raccoglie le intercettazioni telefoniche dell’inchiesta conta 600 pagine. Nei prossimi giorni non si escludono nuovi colpi di scena sul fronte giudiziario, come il coinvolgimento di altre banche.
Intanto si sono conclusi, con qualche ammissione, gli interrogatori dei 7 banchieri in carcere da sabato scorso. Venerdì sono previsti i colloqui con le tre persone agli arresti domiciliari per ragioni di età. Dopo Tristano Zanelli, consigliere della Bcr che avrebbe affermato di avere lui stesso portato alla Asset Banca di San Marino più di 4 milioni in due anni, è il direttore generale della Banca di Credito e di Risparmio di Romagna Fabrizio Neri ad ammettere di essere stato a conoscenza dei fondi neri, ma di non averli mai personalmente trattati. "Era Ercolani, avrebbe detto al Gip Rita Chierici, a dare gli ordini. Noi come banca eravamo totalmente dipendenti dalla Asset di San Marino". Il fascicolo che raccoglie le intercettazioni telefoniche dell’inchiesta conta 600 pagine. Nei prossimi giorni non si escludono nuovi colpi di scena sul fronte giudiziario, come il coinvolgimento di altre banche.
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