L'Associazione Attiva-Mente in una nota torna sulla ratifica da parte di San Marino della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità chiedendo nuove misure per aumentare l'inclusione sociale, chiedendo ancora di concentrandosi sul concetto di Vita Indipendente, riconosciuto nell'articolo 19.
"Un concetto molto chiaro, che non può interpretarsi come una richiesta da parte delle persone con disabilità grave di assistenza meramente economica" scrive l'associazione, "ma piuttosto nell’esigenza di vivere liberi di scegliere, di spostarsi, di condurre appunto una vita indipendente."
L'associazione chiede anche una regolamentazione della figura dell'Assistente Personale, da realizzarsi con l'elaborazione di un progetto personalizzato per l'assistito, come un percorso scolastico, universitario, di inserimento nel mondo del lavoro, nel mondo della politica o dell’associazionismo. Un approccio che per Attiva-Mente dovrebbe essere visto come un faro delle politiche sociali e che porterebbe ad una riduzione dei costi per l'assistenzialismo, aumentando la qualità della vita degli assistiti e portandoli a diventare membri produttivi ella società.
"Vita Indipendente e l’Assistente Personale sono presenti e disciplinate a livello europeo e in quasi tutte le Regioni italiane", ricorda l'associazione, "mentre a San Marino nonostante sia previsto nel programma dell’attuale Governo e nel recente Decreto Delegato approvato, ancora non è stato introdotto nulla nemmeno a livello sperimentale". Attiva-Mente ricorda il caso di Bryan Toccaceli, chiedendo maggiore inclusione sociale dei soggetti che vivono una condizione di disabilità grave e chiede che l'attuale classe dirigente metta al centro della scena delle persone con disabilità i diritti fondamentali all’autodeterminazione, all’inclusione e alla cittadinanza attiva.
"Il prossimo 5 Maggio, esattamente tra due mesi, si celebrerà la Giornata Europea della Vita Indipendente, confidiamo nel frattempo che chi di dovere proponga qualcosa", conclude l'associazione.
"Un concetto molto chiaro, che non può interpretarsi come una richiesta da parte delle persone con disabilità grave di assistenza meramente economica" scrive l'associazione, "ma piuttosto nell’esigenza di vivere liberi di scegliere, di spostarsi, di condurre appunto una vita indipendente."
L'associazione chiede anche una regolamentazione della figura dell'Assistente Personale, da realizzarsi con l'elaborazione di un progetto personalizzato per l'assistito, come un percorso scolastico, universitario, di inserimento nel mondo del lavoro, nel mondo della politica o dell’associazionismo. Un approccio che per Attiva-Mente dovrebbe essere visto come un faro delle politiche sociali e che porterebbe ad una riduzione dei costi per l'assistenzialismo, aumentando la qualità della vita degli assistiti e portandoli a diventare membri produttivi ella società.
"Vita Indipendente e l’Assistente Personale sono presenti e disciplinate a livello europeo e in quasi tutte le Regioni italiane", ricorda l'associazione, "mentre a San Marino nonostante sia previsto nel programma dell’attuale Governo e nel recente Decreto Delegato approvato, ancora non è stato introdotto nulla nemmeno a livello sperimentale". Attiva-Mente ricorda il caso di Bryan Toccaceli, chiedendo maggiore inclusione sociale dei soggetti che vivono una condizione di disabilità grave e chiede che l'attuale classe dirigente metta al centro della scena delle persone con disabilità i diritti fondamentali all’autodeterminazione, all’inclusione e alla cittadinanza attiva.
"Il prossimo 5 Maggio, esattamente tra due mesi, si celebrerà la Giornata Europea della Vita Indipendente, confidiamo nel frattempo che chi di dovere proponga qualcosa", conclude l'associazione.
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