E’ partita la guerra alla zanzara tigre. San Marino sta adottando strategie di lotta preventiva contro questo temibile insetto diventato tristemente famoso anche nelle nostre zone dall’estate del 2003. Il servizio d’igiene ambientale punta molto sull’informazione dei cittadini. In questo senso è in fase di definizione un depliant che nei prossimi giorni verrà inviato a tutte le famiglie sammarinesi. Si tratta di un decalogo con semplici norme comportamentali. E’ importante-sottolineano dall’ufficio di igiene urbana - che tutti i cittadini collaborino per combatterla. Per riprodursi, la zanzara predilige le piccole raccolte di acqua stagnante come sottovasi, pozzetti di scolo delle acque, secchi ed annaffiatoi utilizzati in orti e giardini. Occorre perciò evitare l'abbandono e l'accumulo all'aperto di materiali che possano trattenere l'acqua; verificare che le grondaie non siano otturate per evitare ristagni; tenere puliti sottovasi, annaffiatoi, e avere cura di coprire i contenitori di raccolta dell’acqua piovana.
Fino ad oggi le attività di disinfestazione hanno riguardato le reti fognarie ma non appena il tempo si stabilizzerà il servizio di igiene ambientale interverrà sul territorio- sempre nel rispetto della fauna locale- per contenere l’infestazione delle zanzare adulte e per bloccare la proliferazione delle larve. Le sostanze utilizzate sono registrate dal ministero della sanità e non pericolose per l’uomo. Per quanto utili ed efficaci gli interventi messi in atto potranno ridurre i disagi, ma ben difficilmente elimineranno il problema. E’ per questo che agli interventi pubblici deve affiancarsi una seconda fase di lotta che chiama in causa direttamente i cittadini.
Fino ad oggi le attività di disinfestazione hanno riguardato le reti fognarie ma non appena il tempo si stabilizzerà il servizio di igiene ambientale interverrà sul territorio- sempre nel rispetto della fauna locale- per contenere l’infestazione delle zanzare adulte e per bloccare la proliferazione delle larve. Le sostanze utilizzate sono registrate dal ministero della sanità e non pericolose per l’uomo. Per quanto utili ed efficaci gli interventi messi in atto potranno ridurre i disagi, ma ben difficilmente elimineranno il problema. E’ per questo che agli interventi pubblici deve affiancarsi una seconda fase di lotta che chiama in causa direttamente i cittadini.
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