Fori nei tronchi per iniettare una sostanza tossica ed avvelenare gli alberi: caccia ai responsabili. L’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici denuncia l’avvelenamento di alcuni alberi ultra trentennali che sorgono in via Raffonella, Fiorentino. E’ stato appurato che sono stati creati fori nel tronco per iniettare una sostanza tossica e questa azione ha comportato la morte di due Bagolari (Celtis Australis), di 30 cm di diametro ed una altezza di 12 metri, piante di oltre 30 anni. Per ucciderli sono stati realizzati grandi fori alla base del tronco, probabilmente con il trapano e all’interno è stata iniettata una sostanza tossica, che è stata in grado di seccare la piante in poche settimane. L’albero avvelenato probabilmente ha trasmesso la sostanza tossica a quello vicino, in virtù di un fenomeno chiamato anastomosi: le radici dei due alberi sono intrecciate tra loro e attraverso lo scambio di linfa il veleno è passato dall’uno all’altro. Le piante che hanno subito l’avvelenamento diretto sono ormai secche e sono state abbattute, perché sarebbero potute crollare e mettere a rischio l’incolumità dei passanti o danneggiare i veicoli in sosta. Un terzo albero non è ancora pericolante, ma purtroppo è stato giudicato ormai irrecuperabile e dovrà subire la stessa sorte. Tutte le piante sono state esaminate dal personale del Verde Pubblico dell’AASLP e dalle guardie ecologiche che hanno constatato il danno ormai irreversibile, dato che non ci sono strumenti per impedire che il veleno si diffonda una volta iniettato. Non è chiaro il motivo dell’avvelenamento. Il Bagolaro è un albero a crescita lenta, molto longevo, fino a diventare plurisecolare. Grazie al forte apparato radicale è in grado di sopravvivere anche in terreni carsici e sassosi, asciutti. Non è una pianta sempreverde, ma la perdita di foglie è comune a tante altre specie, quindi non si spiega tanto accanimento. Ad oggi è stato denunciato l’accaduto e si stanno cercando testimonianze ed eventuali filmati per risalire al responsabile dell’incredibile gesto. La Giunta di Castello di Fiorentino ha espresso la volontà di acquistare tre Celtis che andranno a sostituire quelli uccisi. Saranno piantati in autunno, quando è favorito l’attecchimento. Questa scelta ha l’intento di inviare un duplice messaggio: da un lato condannare fermamente questa terribile azione e dall’altro ribadire la volontà di ripristinare e incrementare il patrimonio verde del paese.