E’ uscito in questi giorni un comunicato dei giovani DC che ci spiegano come si fa la politica e come si debbano rifiutare atteggiamenti aggressivi e distruttivi all’interno del dibattito politico dentro e fuori dal Consiglio GG. Più leggevo quel comunicato e più mi saliva la carogna. Perché? Chi ha ascoltato l’ultimo Consiglio GG si sarà sicuramente reso conto del suddito vassallaggio espresso dalla maggioranza dei consiglieri soprattutto dei più giovani che hanno ripetuto pedissequamente tutti la stessa retorica lezioncina che gli hanno messo in bocca i dirigenti del loro partito; non una idea originale, un parere difforme da quanto prestabilito, i più pletorici sono stati proprio loro, i giovani, la vera grande delusione di questa legislatura. Il bello dei giovani che si occupano e preoccupano delle sorti del Paese mettendosi in politica è l’energia che riescono a esprimere, è l’essere incontaminati, è l’essere rivoluzionari e ogni tanto, mettendosi di traverso, ci insegnano che spesso la politica dei grandi è una grande porcheria tra intrallazzi e compromessi in cui solo le anime pulite possono sperare di cambiare le cose. E invece parole parole parole e…pochi fatti, ti senti veramente preso per i fondelli da questi ragazzini che, con la presunzione che gli cola dalle orecchie, pontificano dall’alto della loro ignorante inesperienza; retori, qualunquisti, decisamente asserviti e cantanti note stonate, vuoti di ideali ma pieni di ambiziose prospettive per diventare i futuri potenti; si sente quando i bravi ragazzi fanno il compitino, quando tirano giù da internet i loro interventi consiliari e lo senti che non sono farina del loro sacco; della serie togligli il computer e il telefonino e li avrai completamente svuotati di qualsiasi contenuto. Chi mastica di politica vera sa che non esiste democrazia moderna senza informazione e trasparenza e soprattutto non si può chiedere collaborazione e senso di responsabilità a nessuno senza fornire un minimo di disponibilità; è come dialogare con qualcuno con queste regole: “Tu collabora stando zitto che a parlare ci penso io”. L’operazione reperimento di 150 milioni di euro dalla CARGILL è un candido esempio dei paradossi che siamo quasi quotidianamente costretti a vivere indirizzati da un governo che ha la presunzione di pilotare una formula 1 senza avere neanche la patente per guidare una FIAT 500. Trasparenza zero, si cercano soldi probabilmente “a strozzo”, perchè altrimenti penso che ci avrebbero svelato i termini minimi di un prestito di emergenza reso indispensabile dal fallimento, per pura incompetenza, di tutte le altre prove di approvvigionamento di capitali da destinare allo sviluppo e alla ripresa del paese. In questo mio viaggio a ruota libera tra le cose che mi hanno colpito in questo governo, la prima è stata l’impressionante velocità con cui si è intervenuti, tra tutte le più urgenti problematiche esistenti, sul Tribunale, sulla demonizzazione di alcuni giudici, sul rimetterne in sella altri adottando leggi in modalità retroattiva mettendo così a rischio tutto il sistema San Marino; perché, tornando indietro con le norme e annullando gli effetti di atti compiuti anni prima, si devasta il concetto di stato di diritto e dei diritti acquisiti sbalestrando e rendendo schizofrenico il sistema che non sa più se fidarsi o meno delle norme che questo governo ha dimostrato di poter annullare confidando nell’arrogante forza di una maggioranza bulgara che si sta rivelando pericolosissima in mano a gente assolutamente inadeguata. E proprio dell’essere adeguati che vorrei parlare. Essere adeguati o inadeguati in un certo ruolo o ricoprire una certa carica, fa la differenza tra il raggiungimento o meno degli obiettivi minimi per una decente conduzione di uno stato moderno. Il buon governante deve saper gestire la pratica corrente e contemporaneamente saper proporre politiche aderenti alle nuove istanze e saperne creare di nuove appoggiandosi sia sulla propria cultura e conoscenza delle cose del mondo, sulla coscienza del proprio stato d’essere, dei propri limiti e delle proprie potenzialità ricorrendo anche alla creatività e alla fantasia, che attraverso la scelta di uno staff preparato ed efficiente. Un’altra cosa che mi ha dato sul naso e ritornata recentemente alla cronaca per lo svolgimento del processo, è il famoso “raid” violento in Cassa di Risparmio dei due valorosi duri e puri (e dì, sono di Rete) Ciavatta e Santi per protestare contro la decisione presa dal CdA di Cassa di concedere assistenza legale ad Andrea Rosa. I fatti sono chiari, ma non è questo che m’interessa, bensì quanto successo appena insediatosi il nuovo governo che, tra i primi atti in cui si prodigò in perfetta efficienza nominò un nuovo CdA di Cassa di Risparmio il quale, come primo atto, in segno di immensa gratitudine e riconoscenza per la scelta fatta (partecipare a quel CdA è estremamente conveniente), ha deliberato di ritirare la querela contro i suddetti paladini della violenza. Ora, ne ho viste tante nella mia vita e ormai ci sono poche cose che riescono a stupirmi, ma la muta faccia di bronzo degli ex paladini di tutte le virtù sia cardinali che teologali crearono in me puri istinti di sdegnato disprezzo. I veri impavidi eroi rinnegano e rifiutano al loro manifestarsi ogni sorta di favore non dovuto ma non in questo caso, poichè il pavido è colui che non ha il coraggio delle conseguenze e delle responsabilità delle proprie azioni. Sinceramente da tali baldanzosi soggetti mi sarei aspettato il “gran rifiuto”, questo è quello che fanno i paladini della virtù, coloro che pensano di avere agito nel giusto e sono pronti, come se avessero l’inferno in gran dispitto, a subire le glorie o le infamie delle loro gesta. Mi ero chiesto da subito come avrebbe fatto, soprattutto sua eminenza il Segretario alla Sanità, a sottrarsi alla scure della giustizia; la risposta è sotto gli occhi di tutti, accettando di buon grado questo “inatteso regalo” da parte di chi gli doveva molto e che ha praticamente portato a trasformare un processo dovuto in un procedimento ultimamente denominato da un avvocato di Parte Civile “una vera e propria farsa”. Vergogna, diceva a suo tempo il duro oppositore, mister preferenza, l’illustrissimo sig. Matteo Zeppa; ma lei è contento di questi fatti? Oppure fa finta che non siano successi e si gira dall’altra parte? Da duro e puro, cosa avrebbe fatto o detto o urlato se fosse stato ancora sui banchi dell’opposizione? Come Presidente della Commissione Consiliare degli Affari di Giustizia, non ha sentito l’obbligo di ribellarsi, tra l’altro, allo scandalo della seduta del Consiglio Giudiziario Plenario di fine luglio, con infiniti sospetti di illegalità, in cui sono stati sovvertiti tutti i principi della democrazia permettendo il reintegro di un Magistrato Dirigente per 40 minuti per permettergli di invalidare in via retroattiva quanto deciso in un Consiglio Giudiziario di due anni prima e stravolgere così ogni decisione presa in precedenza? Sappiamo che questo governo targato RETE – PDCS – NPR – DML sta lavorando alacremente per fare in modo che alcuni loschi individui del passato la passino liscia impedendo alla giustizia di fare il suo corso, del resto questi personaggi contano ancora molto nei relativi schieramenti politici…e questo è avvilente; è il segno di un paese che non cambia o non vuole cambiare ma, qualcosa si sta muovendo, in questo immobilismo un po' beghino alcuni Comitati e Associazioni sono usciti pubblicamente sui giornali per criticare la scelta degli inquinatori e sfruttatori del lavoro umano (specialmente minorile) della CARGILL, come fornitore di prestiti a un paese sovrano, anche se da oggi un po' meno sovrano e probabilmente un po' più succube di qualcuno, anche se non si può dire quanto, perché di trasparenza, in questo nostro beneamato paese, sembra che se ne possa tranquillamente fare a meno e quindi zitti e mosca, semplicemente, non se ne parla. Auguri di Buon Compleanno, governo di fenomeni.
PS – Tonnini, se ci sei batti un colpo e dicci cosa hai combinato con la Cartiera Ciacci, dai, un piccolo sforzo, ce la puoi fare!!!
Augusto Michelotti Area Democratica Libero Cittadino