La domanda corre d’obbligo, in quanto ormai da mesi si sono perse le tracce del celebre avvocato riminese, di casa a Roma, approdata nel 2018 al vertice della Banca Centrale della Repubblica di San Marino. La Tomasetti, così attiva fino a qualche tempo fa, sembra essere scomparsa dalla scena. Nessuna comunicazione pubblica, sparita dai convivi a lei cari, zero notizie sul fronte whatsapp (e dire che in passato tale strumento era quello prediletto per dirimere tante questioni, dalla vendita dei crediti Delta di Cassa di Risparmio fino ad importanti faccende istituzionali come – chissà? – anche la caduta di un governo). Brutte notizie dal viaggio a Roma: pare che il “suo governo”, zeppo di dipendenti e amici, non abbia più bisogno di lei per parlare con le istituzioni italiane. Cattive notizie anche dal monte: il Collegio Garante disintegra – con la sentenza Bin – l’iniziativa orchestrata nei confronti di Buriani, reo di aver indagato la Presidentessa, e ridicolizza la sgangherata procedura con cui lei stessa aveva coinvolto la Commissione Affari di Giustizia – con tanto di legale di fiducia pagato da Pantalone – e tentato di utilizzare la Commissione d’Inchiesta. Passi per i politici poco esperti di diritto (la spericolata azione di sindacato della Commissione Affari di Giustizia finita male, rappresenta comunque un severo monito alla politica!) ma da un avvocato di grido a capo di uno dei principali “poteri” del nostro Paese, certi errori grossolani non ce li saremmo proprio aspettati. Da solo, questo episodio, in un paese normale e tra persone dotate di un minimo di dignità, avrebbe comportato l’invio di una stringata letterina di dimissioni al Consiglio Grande e Generale. Se poi aggiungiamo il vuoto pneumatico sui dossier finanziari più rilevanti, per non dire su tutti, la letterina dovrebbe essere considerata addirittura un obbligo. Su di essi Repubblica Futura ha presentato ripetute interpellanze alle quali il Governo ha risposto in modo elusivo. Ne presenteremo una nuova per fare chiarezza su molti temi che, al di là della diatriba politica, riteniamo fondamentali per il funzionamento di BCSM e per il Paese. Banca Centrale ha nominato il Direttore Generale? Tre anni di un Vice “facente funzioni” non sono sufficienti? Quando la proprietà di BNS sarà trasferita allo Stato? Quanto ha speso BCSM per la vicenda Banca CIS-BNS dal febbraio 2019 ad oggi? Verranno mai firmati memorandum con autorità di vigilanza estere? Italia, Federazione Russa, Regno Unito, Singapore? Come procede il rilancio di BCSM, annunciato dalla Presidente, insieme alla ottimizzazione dei costi della struttura? L’apertura di credito concessa dalla BCE nel 2020 è stata utilizzata? In caso affermativo, in quale misura e per quali azioni? Quanto ha speso BCSM in consulenze legali per le questioni della Tomasetti relative a indagini, esposti e azioni nelle quali è stata coinvolta anche la Commissione Affari di Giustizia? Chi ha autorizzato tali iniziative e spese? In caso di conteziosi in sede civile a seguito delle azioni della Presidentessa, chi pagherà i danni? Ancora Pantalone? Omettiamo di chiedere lumi su NPL, titani, debito estero, AQR, fusioni bancarie, rapporto con il Fondo Monetario Internazionale: non vorremmo esagerare. L’impressione è quella di stare assistendo alla parabola discendente di una meteora luminosa nel distruggere, ma inconsistente nel costruire per il Paese; meteora che forse sarà presto archiviata non solo fra i presidenti inutili di BCSM ma anche fra quelli - come i predecessori - che hanno lasciato macerie in via del Voltone, macerie che purtroppo, alla fine, tutti i cittadini dovranno pagare.
Repubblica Futura