A Roma si sono tenuti gli Stati Generali sulla Natalità, un importante appuntamento che merita grande attenzione: anche a San Marino il tema della denatalità è di stringente attualità anche se, purtroppo è passato in secondo piano. Gli ultimi dati dell’Ufficio Statistica hanno analizzato l'andamento della popolazione residente a San Marino tra il 2013 e il 2022. In linea con l'andamento europeo anche il Titano ha registrato un rilevante calo delle nascite. Il vice segretario generale della CDLS Milena Frulli interviene su questo delicato tema: “San Marino come sta affrontando la problematica del crollo delle nascite? Purtroppo non rileviamo la necessaria attenzione da parte del Governo e della politica, i dati che emergono dalle statistiche sono drammatici. Il passaggio dalle 320 nascite del 2013 alle 205 del 2022, si traduce in 115 nati in meno pari al -36% in dieci anni. Se analizziamo il decennio precedente (2003-2012), il gap dei nati sale a meno 607 nascite: siamo insomma di fronte a un vero e proprio buco generazionale che avrà effetti e ripercussioni nei prossimi anni”. La CDLS ha molto a cuore le problematiche legate alla famiglia ed in particolare la questione denatalità: già nel marzo 2021 con il progetto del Gruppo Donne, presentato alla Reggenza e ai Segretari di Stato al Lavoro e alla Sanità in occasione della festa dell’8 marzo, aveva presentato alcune proposte con l’obiettivo di accendere i riflettori sulla oggettiva carenza di strumenti legislativi e di sostegno economico a favore delle donne, delle giovani coppie e delle famiglie. La presa di posizione del Gruppo Donne CDLS è servita come stimolo alla politica per intervenire con provvedimenti legislativi: è stata emanata la Legge sulla Famiglia che ha introdotto alcune agevolazioni per le famiglie, come i congedi per i neo papà, ma l’approccio del Governo è stato poco incisivo, soprattutto dal punto di vista di sostegni ed aiuti economici, c’è bisogno di un salto di qualità negli interventi sociali. Per il vice segretario CDLS “l’inverno demografico ha inevitabilmente un forte impatto sulla sostenibilità dello Stato Sociale. Un esempio su tutti: una popolazione sempre più anziana fa lievitare i costi del sistema sanitario e previdenziale e se la popolazione attiva diminuisce cala il numero dei contribuenti, il sistema previdenziale va in difficoltà e l’incidenza della fiscalità generale diventa un peso insopportabile per la popolazione. Tutta la comunità sammarinese deve iniziarsi a porre delle domande sul perché sempre più coppie decidono di non mettere al mondo figli o al massimo si limitano ad uno solo. Le proiezioni per il 2023 parlano di un ulteriore considerevole calo rispetto al 2022. Siamo in una vera e propria emergenza”. Si deve affrontare con determinazione il tema della denatalità, con tempestività e concretezza: Governo, sindacati e associazioni datoriali devono subito aprire un serio confronto per capire il perché di questa tendenza, comprenderne le motivazioni, cercare delle soluzioni. I motivi per cui una persona sceglie o meno di avere figli sono influenzati da moltissimi fattori, alcuni individuali anche legati alla situazione economica attuale e futura, altri culturali, altri ancora sociali. Inevitabilmente la stabilità economica, il livello del reddito e lo status e la qualità abitativa influiscono molto sulla scelta di diventare genitore. E’ ormai necessario rivedere le discutibili scelte fatte alcuni anni orsono che hanno riguardato i mutui prima casa: va reintrodotto il privilegio dello Stato, per non lasciare sole le giovani coppie davanti alle richieste di garanzie delle Banche e rivisto sia il tetto massimo erogabile che il contributo in conto interessi erogato dello Stato. Puntualizza Milena Frulli “la Confederazione Democratica è fermamente convinta che investire in politiche per la famiglia è fondamentale per contrastare la denatalità. Il primo intervento da mettere in campo è l’ampliamento del welfare degli assegni familiari, pensando di riformare la norma, ad esempio con l’assegno universalistico che tratta nuove misure economiche a favore delle natalità. Un intervento facilmente attuabile potrebbe riguardare il ripristino dell’aliquota dello 0,50% a carico dei datori di lavoro, abbassata nella riforma previdenziale, per rafforzare ed espandere il fondo assegni familiari. Ma occorrono anche strumenti per la gestione del tempo più ampi, come aumentare i congedi di paternità, intervenire sulle percentuali di retribuzione nei congedi parentali per permettere a più famiglie di usufruirne o la flessibilità lavorativa, senza escludere la settimana corta. E’ anche necessario fare il punto sulla legge sul lavoro agile. Dopo la sua emanazione e il forte utilizzo durante la pandemia di Covid, oggi quante sono le lavoratrici che possono fruire del lavoro da remoto per poter accudire i figli?” Tra le tante proposte e suggerimenti un tema deve restare centrale: la conciliazione tra tempo di lavoro e famiglia. Una maggiore flessibilità, sostenibile, coordinata e concertata, aiuterà i genitori ed in particolare le donne a gestire le responsabilità lavorative e la cura dei figli: tutto ciò è di vitale importanza, perché nonostante tanti passi avanti, sono ancora le donne a sopportare il maggiore carico per la gestione familiare. Per la CDLS è necessario promuovere e sostenere tutte le iniziative di legge che abbiano questo obiettivo. Conclude il vice segretario Milena Frulli “dobbiamo renderci tutti conto che un bambino è sicuramente una grande gioia per la famiglia, ma è anche un bene prezioso per tutta la collettività e per il nostro Paese. Un Paese senza bambini non ha futuro, è destinato a morire. Il problema dell’invecchiamento della popolazione lo si risolve investendo in decise e concrete politiche attive per la famiglia, non in maniera scoordinata, discontinua e insufficiente: i dati parlano chiaro! La CDLS è pronta a mettersi in gioco per trovare tutte le possibili soluzioni, invitiamo tutte le altre parti, Governo e politica in primis, a fare altrettanto. Iniziamo, finalmente, a confrontarci: il tavolo sulla “politica dei redditi” tanto richiesto e mai attivato potrebbe essere l’occasione da non perdere!”
c.s. CDLS