Alla fine della scorsa settimana è arrivato finalmente al termine del suo iter il Progetto di legge “modifiche e integrazioni alle norme in materia di sviluppo economico”, anche detto Legge Sviluppo, promosso dalla Segreteria di Stato Industria, Artigianato, Commercio e Lavoro di Andrea Zafferani.
Con questo testo si vanno a risolvere diverse criticità importanti che negli anni si sono accumulate nel mondo dell’impresa e del lavoro. Criticità che rendevano la vita più complicata sia alle imprese che ai lavoratori.
Non solo. Si introducono a nostro avviso anche novità molto importanti, tutte mirate a far tornare attrattivo il nostro sistema economico che in troppi pensavano ripartisse senza problemi dopo l’uscita dalla Black List italiana.
Fra queste, ci sono certamente la liberalizzazione delle assunzioni per le aziende e la stabilizzazione dei frontalieri.
Dopo un lavoro di confronto serrato con sindacati e associazioni, è stato creato un doppio binario per l'assunzione che non obbliga più l'azienda che vuole assumere una professionalità che a San Marino non c'è, ad avere un aggravio di costi. L’ammontare dei contributi da pagare per l’azienda salirà solamente nel caso in cui la stessa professionalità sia già presente in territorio, ma l'azienda decida comunque di assumere il frontaliero. Quell'aggravio andrà poi a finanziare la formazione degli iscritti alle liste di collocamento.
Per quanto riguarda i lavoratori forensi dovranno essere stabilizzati dopo 18 mesi di lavoro, al pari dei residenti a San Marino. Questo intervento, che i sindacati chiedevano da decenni, ormai, migliorerà la vita del lavoratore frontaliero, eliminando la spada di Damocle del mancato rinnovo, ma faciliterà anche l’assunzione dei sammarinesi, perché non ci saranno più motivazioni plausibili per assumere un frontaliero a parità di competenze.
Altra innovazione fondamentale introdotta dalla legge sono gli incentivi all’assunzione crescenti nel tempo e uguali per tutti. Basta disoccupati di serie A e di serie B. Da oggi, sia chi gode di ammortizzatori sociali, sia chi non ne gode perché li ha finiti o perché non li ha mai avuti – vedi i giovani – potranno usufruire degli stessi incentivi all’assunzione, che cresceranno nel tempo andando ad incentivare un rapporto di lavoro stabile.
Per gli investitori che intendono aprire un’attività a San Marino – e che rischiano di finire nel mirino delle autorità fiscali del proprio Paese d’origine con l’accusa di esterovestizione – sono stati introdotti due nuovi binari per ottenere una residenza semplificata o un permesso di soggiorno, facendo in modo che il peso di queste residenze non ricada sul welfare pubblico. Le attuali quattro normative che regolamentano il rilascio di residenza, saranno riunite a breve in un testo unico.
Le aziende che investono in ampliamenti, miglioramenti tecnologici o energetici di immobili o processi produttivi saranno premiate.
Si è introdotto l’obbligo di formazione per i disoccupati che percepiscono ammortizzatori sociali ed è stata incentivata la formazione aziendale.
A fianco di questi interventi sostanziali, sono stati poi affiancati interventi minori che, per esempio, mirano a facilitare la vita dei lavoratori, come quello che premia chi si adatta a fare un lavoro, anche se non rispecchia la propria formazione permettendo di rimanere iscritti ad una lista preferenziale. Oppure delle banche, come quello che rimanda a BCSM la necessità di procedere celermente con l’elaborazione di un regolamento che permetta di aprire conti online a distanza.
Il percorso di questa legge, per riprendere un concetto espresso del Segretario Marco Podeschi durante la discussione generale, è stato accompagnato da un confronto mai visto negli ultimi anni, e dopo aver raccolto innumerevoli proposte provenienti sia dall’opposizione che dalle parti sociali e datoriali. Al termine di questo iter, però, la politica doveva compiere delle scelte.
Siamo però consapevoli che ricadremmo nello stesso errore fatto in passato se pensassimo che bastasse questa legge a risollevare l’economia del Paese.
Il governo e la maggioranza stanno già lavorando su altri dossier altrettanto importanti, quali lo Sportello Unico per le Imprese, l’Agenzia per lo Sviluppo – strumento che diventerà fondamentale in ottica di promozione del Paese ma anche di sburocratizzazione e semplificazione dell’impianto normativo – nonché su interventi importanti per far diventare sempre più una risorsa, e non un peso, la Pubblica Amministrazione.
Questo è solo il primo passo da compiere per far ripartire con decisione questo Paese.
comunicato
Civico10
Con questo testo si vanno a risolvere diverse criticità importanti che negli anni si sono accumulate nel mondo dell’impresa e del lavoro. Criticità che rendevano la vita più complicata sia alle imprese che ai lavoratori.
Non solo. Si introducono a nostro avviso anche novità molto importanti, tutte mirate a far tornare attrattivo il nostro sistema economico che in troppi pensavano ripartisse senza problemi dopo l’uscita dalla Black List italiana.
Fra queste, ci sono certamente la liberalizzazione delle assunzioni per le aziende e la stabilizzazione dei frontalieri.
Dopo un lavoro di confronto serrato con sindacati e associazioni, è stato creato un doppio binario per l'assunzione che non obbliga più l'azienda che vuole assumere una professionalità che a San Marino non c'è, ad avere un aggravio di costi. L’ammontare dei contributi da pagare per l’azienda salirà solamente nel caso in cui la stessa professionalità sia già presente in territorio, ma l'azienda decida comunque di assumere il frontaliero. Quell'aggravio andrà poi a finanziare la formazione degli iscritti alle liste di collocamento.
Per quanto riguarda i lavoratori forensi dovranno essere stabilizzati dopo 18 mesi di lavoro, al pari dei residenti a San Marino. Questo intervento, che i sindacati chiedevano da decenni, ormai, migliorerà la vita del lavoratore frontaliero, eliminando la spada di Damocle del mancato rinnovo, ma faciliterà anche l’assunzione dei sammarinesi, perché non ci saranno più motivazioni plausibili per assumere un frontaliero a parità di competenze.
Altra innovazione fondamentale introdotta dalla legge sono gli incentivi all’assunzione crescenti nel tempo e uguali per tutti. Basta disoccupati di serie A e di serie B. Da oggi, sia chi gode di ammortizzatori sociali, sia chi non ne gode perché li ha finiti o perché non li ha mai avuti – vedi i giovani – potranno usufruire degli stessi incentivi all’assunzione, che cresceranno nel tempo andando ad incentivare un rapporto di lavoro stabile.
Per gli investitori che intendono aprire un’attività a San Marino – e che rischiano di finire nel mirino delle autorità fiscali del proprio Paese d’origine con l’accusa di esterovestizione – sono stati introdotti due nuovi binari per ottenere una residenza semplificata o un permesso di soggiorno, facendo in modo che il peso di queste residenze non ricada sul welfare pubblico. Le attuali quattro normative che regolamentano il rilascio di residenza, saranno riunite a breve in un testo unico.
Le aziende che investono in ampliamenti, miglioramenti tecnologici o energetici di immobili o processi produttivi saranno premiate.
Si è introdotto l’obbligo di formazione per i disoccupati che percepiscono ammortizzatori sociali ed è stata incentivata la formazione aziendale.
A fianco di questi interventi sostanziali, sono stati poi affiancati interventi minori che, per esempio, mirano a facilitare la vita dei lavoratori, come quello che premia chi si adatta a fare un lavoro, anche se non rispecchia la propria formazione permettendo di rimanere iscritti ad una lista preferenziale. Oppure delle banche, come quello che rimanda a BCSM la necessità di procedere celermente con l’elaborazione di un regolamento che permetta di aprire conti online a distanza.
Il percorso di questa legge, per riprendere un concetto espresso del Segretario Marco Podeschi durante la discussione generale, è stato accompagnato da un confronto mai visto negli ultimi anni, e dopo aver raccolto innumerevoli proposte provenienti sia dall’opposizione che dalle parti sociali e datoriali. Al termine di questo iter, però, la politica doveva compiere delle scelte.
Siamo però consapevoli che ricadremmo nello stesso errore fatto in passato se pensassimo che bastasse questa legge a risollevare l’economia del Paese.
Il governo e la maggioranza stanno già lavorando su altri dossier altrettanto importanti, quali lo Sportello Unico per le Imprese, l’Agenzia per lo Sviluppo – strumento che diventerà fondamentale in ottica di promozione del Paese ma anche di sburocratizzazione e semplificazione dell’impianto normativo – nonché su interventi importanti per far diventare sempre più una risorsa, e non un peso, la Pubblica Amministrazione.
Questo è solo il primo passo da compiere per far ripartire con decisione questo Paese.
comunicato
Civico10
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