Il Comitato per Montecopiolo in Emilia Romagna, stanco di sentire riferimenti a firme raccolte da fantomatici comitati che dimostrerebbero il cambiamento della volontà popolare sul proseguimento dell’iter referendario per il passaggio del Comune in Emilia Romagna partito nel 2007, vuole fare chiarezza su alcuni punti:
1. Le firme raccolte a Montecopiolo, ad oggi, non risultano ancora protocollate in Comune e quindi non possono essere sottoposte ad alcun controllo.
2. Affermazioni fatte dal Governatore delle Marche Ceriscioli parlano di 1047 firme tra i comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio, che vengono propagandate come tutte di cittadini elettori nei due comuni, ma nessuno ha mai potuto controllarne la veridicità, almeno nel comune di Montecopiolo.
3. Il comune di Sassofeltrio, al contrario, ha potuto avere accesso a 350 delle suddette firme e ha riscontrato numerose irregolarità che hanno dato avvio ad un procedimento giudiziario tuttora in corso.
4. È intenzione del Comitato per Montecopiolo in Emilia Romagna, appena sarà possibile l’accesso ai documenti, verificarne la correttezza sostanziale e formale per intraprendere eventuali azioni legali. Da voci ricorrenti emerge, infatti, la possibilità che non tutte le firme siano di elettori del Comune di Montecopiolo e che ci siano anche altre gravi anomalie.
5. Il Comitato vuole ribadire che, ammesso e non concesso che tutte le fantomatiche 426 firme raccolte e accreditate a votanti del Comune di Montecopiolo dovessero risultare corrette, queste comunque non rappresenterebbero la maggioranza degli aventi diritto al voto, ma solo il 41%.
6. Riteniamo, quindi, che coloro che continuano a spacciare questi dati come la volontà espressa dalla maggioranza della popolazione siano in malafede, mossi da interessi personali che nulla hanno a che vedere con il bene e gli interessi del nostro comune.
Ci auguriamo quindi che il Presidente del Senato On. Casellati non voglia dare seguito alle assurde richieste del Governatore Ceriscioli di sospendere l’iter. È paradossale che colui che rappresenta l’Ente che ci ha tenuto in ostaggio per 12 anni, non concedendo un parere richiesto per legge, oggi, grazie a firme fantasma quantomeno discutibili, chieda, anzi cerchi di imporre, al Senato la sua personale volontà. Il comitato conserva la fiducia nel Parlamento e nel rispetto della Costituzione perché venga finalmente recepita la volontà popolare democraticamente espressa con amplissima maggioranza, oltre l’80% in entrambi i comuni, perché Montecopiolo e Sassofeltrio possano entrare a far parte della Regione Emilia Romagna.
Comunicato stampa
Comitato per Montecopiolo in Emilia Romagna