Nella serata di mercoledì 26 settembre si è riunita la Commissione Consiliare Affari Costituzionali per dibattere il progetto di legge di iniziativa popolare “Regolamentazione delle unioni civili”. Come stabilito dalla legge, la Commissione Pari Opportunità aveva la facoltà di essere presente alla seduta con un suo rappresentante data l’importanza della norma che concede per la prima volta nella storia di San Marino parità giuridica e pari diritti alle coppie omosessuali.
A fine seduta la CPO ha espresso la propria soddisfazione per l'approvazione della legge ad ampia maggioranza (12 voti favorevoli su 14 presenti) che ha segnato un momento storico per la Repubblica di San Marino.
Tuttavia non nasconde una certa perplessità sull’emendamento della maggioranza riguardante l'introduzione delle pubblicazioni (previste per il matrimonio) anche per le unioni civili, emendamento che appesantisce una legge volutamente snella e che potrebbe persino configurare una violazione della privacy riguardante l'orientamento sessuale dei contraenti dell'unione civile, privacy tra l'altro garantita da un articolo della legge stessa.
Inoltre la Commissione Pari Opportunità esprime preoccupazione per l'emendamento presentato e approvato dalla maggioranza che sostituisce il comma di coordinamento del testo originario che rimandava automaticamente alle norme riguardanti i coniugi e/o termini equivalenti per tutte le materie non espressamente trattate dal progetto di legge. Tale comma consentiva alle persone unite civilmente di accedere in modo paritario alle numerose leggi, senza doverle nuovamente citare o normare, che regolamentano ogni aspetto della vita delle coppie sposate o conviventi per più di 15 anni e che per automatismo dovevano diventare valide anche per le unioni civili. L'art. 10 bis introdotto dalla maggioranza in sostituzione del comma di coordinamento proposto dal Comitato Promotore è un rimando generico di difficile comprensione in relazione agli obblighi derivanti dalle leggi vigenti che poco ha a che fare con quanto richiesto dai cittadini e che potrebbe rendere l'unione civile un istituto nebuloso e fragile, con il rischio per i contraenti di imbattersi quotidianamente in mille dubbi burocratici e normativi.
Per questi motivi la Commissione Pari Opportunità si augura un'apertura da parte della maggioranza ad un miglioramento dell'articolo sostitutivo da loro proposto al fine di garantire una legge efficace, il cui obiettivo deve rimanere la concessione di diritti e doveri facilmente ed immediatamente applicabili alle esigenze e vite delle persone.
La Commissione per le Pari Opportunità
A fine seduta la CPO ha espresso la propria soddisfazione per l'approvazione della legge ad ampia maggioranza (12 voti favorevoli su 14 presenti) che ha segnato un momento storico per la Repubblica di San Marino.
Tuttavia non nasconde una certa perplessità sull’emendamento della maggioranza riguardante l'introduzione delle pubblicazioni (previste per il matrimonio) anche per le unioni civili, emendamento che appesantisce una legge volutamente snella e che potrebbe persino configurare una violazione della privacy riguardante l'orientamento sessuale dei contraenti dell'unione civile, privacy tra l'altro garantita da un articolo della legge stessa.
Inoltre la Commissione Pari Opportunità esprime preoccupazione per l'emendamento presentato e approvato dalla maggioranza che sostituisce il comma di coordinamento del testo originario che rimandava automaticamente alle norme riguardanti i coniugi e/o termini equivalenti per tutte le materie non espressamente trattate dal progetto di legge. Tale comma consentiva alle persone unite civilmente di accedere in modo paritario alle numerose leggi, senza doverle nuovamente citare o normare, che regolamentano ogni aspetto della vita delle coppie sposate o conviventi per più di 15 anni e che per automatismo dovevano diventare valide anche per le unioni civili. L'art. 10 bis introdotto dalla maggioranza in sostituzione del comma di coordinamento proposto dal Comitato Promotore è un rimando generico di difficile comprensione in relazione agli obblighi derivanti dalle leggi vigenti che poco ha a che fare con quanto richiesto dai cittadini e che potrebbe rendere l'unione civile un istituto nebuloso e fragile, con il rischio per i contraenti di imbattersi quotidianamente in mille dubbi burocratici e normativi.
Per questi motivi la Commissione Pari Opportunità si augura un'apertura da parte della maggioranza ad un miglioramento dell'articolo sostitutivo da loro proposto al fine di garantire una legge efficace, il cui obiettivo deve rimanere la concessione di diritti e doveri facilmente ed immediatamente applicabili alle esigenze e vite delle persone.
La Commissione per le Pari Opportunità
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