Ha creato gravissimi problemi a tutti i soggetti abilitati alla compilazione delle dichiarazioni dei redditi, l'enorme ritardo nella consegna del programma informatico necessario per effettuare materialmente le dichiarazioni, reso disponibile dall'Ufficio Tributario solo nel pomeriggio del 2 giugno, quindi con un ritardo di due mesi dall'avvio della raccolta delle dichiarazioni e con una previsione di soli due mesi di tempo per l'elaborazione delle pratiche.
Ciò ha aggravato ulteriormente una situazione già difficile, per effetto di un numero di contribuenti che hanno l'obbligo della dichiarazione aumentato in modo esponenziale, di procedure nuove e notevolmente più complesse che in passato, e alla continua implementazione della norma tributaria con circolari che vengono emanate anche in questi giorni.
Vista l'oggettiva impossibilità di espletare tutte le dichiarazioni entro il termine del 31 luglio, la CSU e i commercialisti hanno ripetutamente sollecitato il Segretario di Stato per le Finanze a prevedere una proroga, che si rende assolutamente necessaria. A questa richiesta il Segretario, incontrato nei giorni scorsi, con enorme sorpresa e disappunto di tutte le parti impegnate nella elaborazione delle dichiarazioni dei redditi, ha opposto una totale indisponibilità, del tutto inaccettabile e incomprensibile.
Alla luce di ciò, oggi la CSU ha fatto partire una richiesta di incontro urgentissimo all'intero Congresso di Stato per trovare adeguate soluzioni alla problematica, in grado innanzi tutto di consentire a tutti i soggetti abilitati di elaborare in tempi utili tutte le pratiche e di farlo con la necessaria serenità e perizia, attraverso una congrua proroga. La CSU ha già prospettato soluzioni molto concrete e fattibili per superare eventuali criticità di cassa che, comprensibilmente, uno slittamento dei tempi potrà comportare per lo Stato.
Per dare un quadro della situazione che si è creata, si pensi che lo scorso anno la CSU da parte sua ha elaborato 5.400 dichiarazioni, con il programma applicativo reso disponibile da inizio aprile, quindi avendo avuto a disposizione 3 mesi di tempo. Va peraltro sottolineato che fino al 2014 le procedure erano note e consolidate da lungo tempo.
Quest'anno le dichiarazioni raccolte dalla CSU sono ben 6.500, con il programma reso disponibile da poco più di un mese, e con procedure nuove, più complesse e in parte non del tutto chiarite.
La rigidità del Segretario per le Finanze riscontrata nell'incontro dei giorni scorsi risulta ancor più assurda, incomprensibile e al di fuori di ogni principio di ragionevolezza e buon senso, considerando in primo luogo che le responsabilità di questo slittamento in avanti dei tempi sono tutte e interamente da attribuire alla Pubblica Amministrazione, che ha compromesso le tempistiche previste; ora le conseguenze di questo ritardo non si possono far ricadere su coloro che con grande impegno e senso di responsabilità stanno operando nell'adempimento degli obblighi fiscali.
La CSU resta in attesa della convocazione in tempi rapidissimi dell'incontro richiesto.
Ciò ha aggravato ulteriormente una situazione già difficile, per effetto di un numero di contribuenti che hanno l'obbligo della dichiarazione aumentato in modo esponenziale, di procedure nuove e notevolmente più complesse che in passato, e alla continua implementazione della norma tributaria con circolari che vengono emanate anche in questi giorni.
Vista l'oggettiva impossibilità di espletare tutte le dichiarazioni entro il termine del 31 luglio, la CSU e i commercialisti hanno ripetutamente sollecitato il Segretario di Stato per le Finanze a prevedere una proroga, che si rende assolutamente necessaria. A questa richiesta il Segretario, incontrato nei giorni scorsi, con enorme sorpresa e disappunto di tutte le parti impegnate nella elaborazione delle dichiarazioni dei redditi, ha opposto una totale indisponibilità, del tutto inaccettabile e incomprensibile.
Alla luce di ciò, oggi la CSU ha fatto partire una richiesta di incontro urgentissimo all'intero Congresso di Stato per trovare adeguate soluzioni alla problematica, in grado innanzi tutto di consentire a tutti i soggetti abilitati di elaborare in tempi utili tutte le pratiche e di farlo con la necessaria serenità e perizia, attraverso una congrua proroga. La CSU ha già prospettato soluzioni molto concrete e fattibili per superare eventuali criticità di cassa che, comprensibilmente, uno slittamento dei tempi potrà comportare per lo Stato.
Per dare un quadro della situazione che si è creata, si pensi che lo scorso anno la CSU da parte sua ha elaborato 5.400 dichiarazioni, con il programma applicativo reso disponibile da inizio aprile, quindi avendo avuto a disposizione 3 mesi di tempo. Va peraltro sottolineato che fino al 2014 le procedure erano note e consolidate da lungo tempo.
Quest'anno le dichiarazioni raccolte dalla CSU sono ben 6.500, con il programma reso disponibile da poco più di un mese, e con procedure nuove, più complesse e in parte non del tutto chiarite.
La rigidità del Segretario per le Finanze riscontrata nell'incontro dei giorni scorsi risulta ancor più assurda, incomprensibile e al di fuori di ogni principio di ragionevolezza e buon senso, considerando in primo luogo che le responsabilità di questo slittamento in avanti dei tempi sono tutte e interamente da attribuire alla Pubblica Amministrazione, che ha compromesso le tempistiche previste; ora le conseguenze di questo ritardo non si possono far ricadere su coloro che con grande impegno e senso di responsabilità stanno operando nell'adempimento degli obblighi fiscali.
La CSU resta in attesa della convocazione in tempi rapidissimi dell'incontro richiesto.
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