A seguito dell’emanazione del nuovo Decreto Covid del 7 dicembre u.s., siamo ad esprimere le seguenti considerazioni. In primo luogo il metodo: pur consapevoli che in determinate situazioni di emergenza è prerogativa del Congresso di Stato emanare Decreti Legge esprimiamo rammarico per il mancato confronto con le forze politiche che nulla sapevano della imminente promulgazione del nuovo Decreto Covid n.197, nonostante fossero in quei giorni riunite per i lavori del Consiglio Grande e Generale. La tardiva illustrazione avvenuta nella serata di martedì 7 dicembre u.s. e peraltro solo a seguito di rimostranze da parte delle forze politiche di maggioranza, non ha praticamente consentito di apportare modifiche al testo in questione e tantomeno ha consentito di poter suggerire interventi diversi ed organici al Decreto. Abbiamo già più volte segnalato come il Green Pass non possa considerarsi uno strumento sanitario utile alla limitazione dei contagi e l’aumento dei casi di infezione - anche e soprattutto nei soggetti vaccinati - sembrerebbe dimostrarlo ampiamente.
A tal proposito, abbiamo anche più volte richiesto un incontro con la Direzione Sanitaria e l’Authority, affinché fosse possibile chiarire la non corrispondenza dei dati relativi ai contagi da loro diffusi con altri dati contenuti in vari siti di informazione e statistiche. Vorremmo, altresì, che i vertici ISS comunicassero quotidianamente il dettaglio delle infezioni da Covid-19 suddiviso tra: persone vaccinate - considerando il ciclo concluso - sia con Sputnik sia con Pfizer, e persone non vaccinate; l’età degli infettati e quanti di questi, vaccinati e non vaccinati, sono ricoverati nel reparto dedicato, in terapia intensiva e semi-intensiva e infine quanti di questi - vaccinati e non vaccinati - sono deceduti. Tutto quanto sopra con dettaglio anche a partire dal mese di settembre.
Nel merito del Decreto:
- si è concretizzata la discriminazione tra persone vaccinate e non vaccinate: questo è quanto di più inutile e ingiusto in termini di coesione sociale in una lotta impari col Covid si potesse fare e che temiamo possa esasperare gli animi in una situazione generale già complessa;
- si è deciso di impedire a chi non vaccinato o senza anticorpi o non in possesso di un tampone negativo anche solo di poter entrare in un bar per rigenerarsi o per esigenze fisiologiche in una stagione peraltro invernale. Nemmeno la vicina Italia era arrivata ad adottare una misura tanto assurda! Già da questa mattina comparivano cartelli fuori dalle attività di ristorazione di triste memoria e che mai avremmo voluto vedere!
- Non saranno più possibili tavolate da oltre 6 commensali a meno che non siano tutti conviventi o vaccinati, rischiando di divedere famiglie e legami affettivi di diversa natura!
- E’ stata modificata l’unica disposizione sensata che ci aveva contraddistinto da altri Paesi quale quella del riconoscimento della presenza di anticorpi che oggi viene ridotta ad un solo mese di validità! Ci chiediamo a questo punto a cosa serva vaccinarsi se non a produrre anticorpi e quale sia la differenza tra anticorpi naturali - prodotti a seguito di malattia - e quelli prodotti artificialmente a seguito di vaccino;
- Da oggi è altresì impedito l’accesso alle strutture sanitarie pubbliche e private ai non vaccinati se non in possesso di un tampone negativo e solo fatte salve “situazioni di emergenza”. Oltre alla gravità della scelta di complicare ingiustamente l’accesso alle cure, pare non sia stato nemmeno presa in considerazione la difficoltà di effettuare tamponi in Repubblica e nel circondario a causa della enorme mole di prenotazioni;
- E’ stato suggerito l’utilizzo di mascherine FFP2 sui trasporti pubblici quando non è ancora risolta la questione dei trasporti scolastici da e verso le scuole in territorio italiano con problematiche non di poco conto per tutte le famiglie interessate;
- all’interno del Decreto ai test molecolari viene riconosciuta in taluni casi una validità di 48 ore in altri di 72: delle due quali?
- E’ stata assicurata la partecipazione alle attività di organismi istituzionali e alle attività istituzionali in genere solo a coloro vaccinati, con anticorpi o in possesso di tampone negativo. E’ forse questo il preludio all’introduzione del Green Pass sui luoghi di lavoro? E ancora, vi siete forse dimenticati che cos’è il diritto alla rappresentanza? Peraltro, mentre si stabiliscono tali assurde limitazioni, si fa presente che non è ancora chiaro, in caso di positività accertate come durante l’ultima seduta del Consiglio Grande e Generale, in che modo debbano essere attuati i relativi tracciamenti e quali siano le conseguenti ed eventuali misure contenitive… con buona pace infine anche per la trasferta a Dubai.
GRAZIA ZAFFERANI
SANDRA GIARDI
DENISE BRONZETTI