Nella mattinata odierna l’Aula ha ratificato il decreto per il contenimento della pandemia. L’elemento di novità più rilevante è l’introduzione dell’obbligo di esibire certificazione sanitaria (green pass, tessera vaccinale, certificato anticorpale o esito negativo di tampone) per accedere ad alcune attività sportive e ricreative particolarmente affollate, ad esempio gli eventi danzanti o nei locali di aggregazione. Tali misure sono state adottate dal Governo su indicazione della struttura sanitaria, che ha lanciato a più riprese l’allarme per l’acuirsi dei contagi: sebbene le ospedalizzazioni siano ancora molto basse, la recrudescenza della diffusione del morbo va contrastata per tempo, in modo da cercare di evitare misure più restrittive. In merito alla situazione ospedaliera, evidenziamo come a fronte di un numero di contagi simile a quello dell’anno scorso, abbiamo un solo ricoverato contro i dodici dello stesso periodo del 2020: questo risultato è attribuibile esclusivamente all’intensa campagna vaccinale effettuata in primavera, a cui ha aderito la stragrande maggioranza della popolazione. Poiché la copertura vaccinale, come noto, scema col tempo, rinnoviamo a tutti i cittadini l’invito ad aderire alla vaccinazione, aperta ormai a tutti i maggiorenni anche per la dose di richiamo. Nel corso del dibattito abbiamo constatato che alcuni gruppi di maggioranza hanno portato proposte contrarie all’introduzione di limitazioni finalizzate al contenimento della pandemia, in nome della “libertà” e di presunte “discriminazioni” che tali norme creerebbero fra vaccinati e non vaccinati, a strenua difesa del sacro “diritto umano” di andare al bowling o a ballare in pandemia (cosa impossibile in molti Paesi europei) senza vaccinarsi o farsi un tampone. Abbiamo, invece, constatato il senso di responsabilità del gruppo consiliare Libera che, pur in opposizione, ha votato favorevolmente alla ratifica del decreto: apprezziamo che abbiano colto l’invito a non portare avanti basse scaramucce politiche sulla salute pubblica, la cui tutela pertiene – o almeno dovrebbe – a tutti gli schieramenti politici, senza distinzioni fra maggioranza e opposizione. Ci auguriamo che questo atteggiamento venga mantenuto anche in futuro. Auspichiamo che tale senso di responsabilità mostrato da una parte dell’opposizione possa insegnare qualcosa anche a chi, in maggioranza, insegue un facile consenso a dispetto della salute pubblica.
c.s. Movimento RETE