Il Consiglio Direttivo del Movimento RETE si è riunito nella serata di ieri per esaminare il testo sul Distretto Economico Speciale, scaturito a seguito dagli incontri di maggioranza svoltisi la scorsa settimana, in vista della Commissione Finanze prevista per mercoledì 5 aprile. Si ritiene importante per San Marino attrarre investimenti esteri, anche rilevanti, per dare impulso alla nostra economia in un sistema di regole chiare e di meccanismi concreti di trasparenza e tracciabilità. E porre estrema attenzione sugli strumenti fiscali che possano rappresentare una occasione di rilancio del nostro Paese, fermi restando il rispetto della trasparenza finanziaria, dei trattati e convenzioni internazionali sottoscritti dalla Repubblica e delle normative europee in materia fiscale. Per questi motivi, ci si è posti nei confronti del Progetto DES in maniera equilibrata, razionale e costruttiva, evidenziandone le criticità al Governo e agli alleati di maggioranza con l’obiettivo di superarle. L’apporto a questo progetto inizia nel mese di dicembre 2022, quando si è chiesto e ottenuto che tale PdL non venisse presentato e discusso all’interno della legge finanziaria, ma che seguisse un iter legislativo ordinario per dare tempo e modo a tutte le forze politiche e sociali del Paese di analizzarlo e discuterlo in maniera più compiuta, richiedendo al Governo di svolgere gli opportuni confronti anche con le parti sociali ed economiche interessate. Precedentemente al deposito in prima lettura, si è avuto cura di fare inserire nel Progetto di Legge numerose clausole di controllo e tutela. In particolare: il divieto di acquisto di immobili da parte del DES per finalità che ritenevamo speculative ; il rispetto delle disposizioni del Piano Regolatore vigente per la realizzazione delle infrastrutture, prevenendo così un eccessivo consumo di suolo; un vaglio preventivo e vincolante in sede di Commissione Finanze circa la sostenibilità sociale, politica ed ambientale dei piani industriali proposti dagli investitori; l’esclusione dal DES e dalle residenze fiscali di soggetti residenti in paradisi fiscali o regimi non equivalenti dal punto di vista dei controlli anti-riciclaggio; specifiche norme di non concorrenza fra imprese del DES e quelle già presenti sul Territorio. Negli ultimi giorni sono stati inseriti anche: la necessità di un riferimento dell’Agenzia di Informazione Finanziaria sui soci promotori del DES prima dell’autorizzazione degli investimenti; il divieto di utilizzare la residenza fiscale non domiciliata per l’elusione del fisco e l’approvazione delle norme sui controlli e sulla trasparenza dei beneficiari effettivi già richiamate dall’Ordine del Giorno successivo all’ultima relazione della Commissione Antimafia. Seppur il PdL risulti, con le modifiche apportate, più tutelante e garantista per il nostro Paese, permangono diverse criticità legate alla poca chiarezza sull’investimento che verrà fatto e degli impatti che questo progetto possa avere sul Paese; sulla mancanza di rassicurazioni in merito alle ripercussione sul percorso rispetto all’Accordo di Associazione con l’ Europa e sotto il profilo reputazionale anche nei confronti della vicina Italia; la mancanza di un confronto franco e sincero con tutti gli attori del Paese, che oggi vedono il progetto come fumo negli occhi nonostante si sia lavorato alacremente in questi giorni per aumentare tutele e trasparenza. Dopo attenta analisi il Consiglio Direttivo del Movimento ha deliberato di non dare il proprio appoggio al progetto, pur riconoscendo le evidenti migliorie apportate, ma riaffermando il diritto di libertà di voto dei propri Consiglieri. Come già accaduto per i temi etici, cosi per il DES, che non rientra nel programma di governo di questa legislatura.
Cs - Movimento RETE