“Un vero tuffo nel passato da cui i nonni o gli antenati dei giovani sammarinesi residenti all’estero sono scappati per cercare fortuna altrove, ma la cui scoperta o riscoperta si spera possa suscitare nei ragazzi un sentimento di amore nei confronti della loro Terra di origine.” Queste le parole che arrivano dal Consorzio Terra di San Marino, dopo la visita al Museo della Civiltà Contadina e dopo la lezione sulle tradizioni enogastronomiche.
Momenti di formazione dedicati alle tradizioni contadine sammarinesi per i 26 ragazzi dei XXXVII Soggiorni Culturali provenienti dalle comunità Francesi, Statunitensi, Italiane ed Argentine, come sempre divisi in due appuntamenti; il primo sulla tradizioni enogastronomiche, tenutosi lunedì 17 luglio, durante il quale i ragazzi hanno seguito la lezione dal titolo: “La Cucina Contadina – Esperienze di Vita” e grazie alla quale i ragazzi si sono tuffati nel mondo rurale seguendo una prospettiva molto particolare, il cibo e le tradizioni gastronomiche sammarinesi di oltre 75 anni fa. La lezione- tenuta dalla prof.ssa Arianna Serra- si è focalizzata sul fatto che in passato, al contrario di oggi, si mangiava per sfamarsi e non per piacere ! Nel mondo rurale i cibi non erano affatto salutari, era una cucina di recupero e ricca di calorie e grassi per affrontare il faticoso lavoro nei campi. L’alimentazione era quasi esclusivamente a base di pane (quello raffermo serviva per preparare il Pancotto e i passatelli) piada e polenta ottenuti con cereali inferiori e granoturco, tutti alimenti che saziavano! A questi si affiancavano i legumi, fagioli e fave e verdure soprattutto verza e cavolo. Il latte, formaggi e uova, non erano spesso nella dieta dei contadini, ma destinati alla vendita o alla famiglia del proprietario terriero. La carne si mangiava raramente. Una delle poche gioie culinarie, per grandi e piccini, era il momento in cui si uccideva il maiale, una sola volta all’anno nel periodo di Dicembre.
Il secondo appuntamento si è tenuto mercoledì 19 luglio ed ha visto l’escursione organizzata dall’Associazione La Genga ai Mulini di Canepa per arrivare poi a Montecchio, sede del Consorzio Terra di San Maino e del Museo della Civiltà Contadina. Tutti i ragazzi hanno così potuto riscoprire in concreto quale fosse la vita a San Marino tanti anni fa quando ancora il territorio era prevalentemente rurale e la vita scorreva lenta scandita dai ritmi dei campi. La visita al Museo della Civiltà contadina è partita dal cuore della vita contadina : la cucina, per poi passare alla stanza del vecchio telaio e dei lavori femminili, la camera da letto, il granaio, la matra e i cereali, tanti gli oggetti che tanti ragazzi non avevano mai visto prima ma che grazie al museo sono tornati a rivivere. Sensazioni non solo visive legate alla tradizione rurale, ma anche gustative ed olfattive, infatti i ragazzi hanno poi assaggiato i prodotti agricoli delle cooperative sammarinesi a marchio di identificazione di Origine Terra di San Marino: il pane Filone con olio extravergine, ricotta e caciotta con miele, bresaola con un sorso di vino. “I giovani sammarinesi delle nostre comunità sparse in tutto il mondo, devono portarsi sempre nel cuore il loro Paese di origine – affermano dal Consorzio Terra di San Marino - ed il nostro obiettivo è proprio quello di far riscoprire loro le nostre tradizioni anche attraverso la storia, gli usi quotidiani e le consuetudini di un tempo dei loro avi”-
comunicato stampa Consorzio terra San Marino
Momenti di formazione dedicati alle tradizioni contadine sammarinesi per i 26 ragazzi dei XXXVII Soggiorni Culturali provenienti dalle comunità Francesi, Statunitensi, Italiane ed Argentine, come sempre divisi in due appuntamenti; il primo sulla tradizioni enogastronomiche, tenutosi lunedì 17 luglio, durante il quale i ragazzi hanno seguito la lezione dal titolo: “La Cucina Contadina – Esperienze di Vita” e grazie alla quale i ragazzi si sono tuffati nel mondo rurale seguendo una prospettiva molto particolare, il cibo e le tradizioni gastronomiche sammarinesi di oltre 75 anni fa. La lezione- tenuta dalla prof.ssa Arianna Serra- si è focalizzata sul fatto che in passato, al contrario di oggi, si mangiava per sfamarsi e non per piacere ! Nel mondo rurale i cibi non erano affatto salutari, era una cucina di recupero e ricca di calorie e grassi per affrontare il faticoso lavoro nei campi. L’alimentazione era quasi esclusivamente a base di pane (quello raffermo serviva per preparare il Pancotto e i passatelli) piada e polenta ottenuti con cereali inferiori e granoturco, tutti alimenti che saziavano! A questi si affiancavano i legumi, fagioli e fave e verdure soprattutto verza e cavolo. Il latte, formaggi e uova, non erano spesso nella dieta dei contadini, ma destinati alla vendita o alla famiglia del proprietario terriero. La carne si mangiava raramente. Una delle poche gioie culinarie, per grandi e piccini, era il momento in cui si uccideva il maiale, una sola volta all’anno nel periodo di Dicembre.
Il secondo appuntamento si è tenuto mercoledì 19 luglio ed ha visto l’escursione organizzata dall’Associazione La Genga ai Mulini di Canepa per arrivare poi a Montecchio, sede del Consorzio Terra di San Maino e del Museo della Civiltà Contadina. Tutti i ragazzi hanno così potuto riscoprire in concreto quale fosse la vita a San Marino tanti anni fa quando ancora il territorio era prevalentemente rurale e la vita scorreva lenta scandita dai ritmi dei campi. La visita al Museo della Civiltà contadina è partita dal cuore della vita contadina : la cucina, per poi passare alla stanza del vecchio telaio e dei lavori femminili, la camera da letto, il granaio, la matra e i cereali, tanti gli oggetti che tanti ragazzi non avevano mai visto prima ma che grazie al museo sono tornati a rivivere. Sensazioni non solo visive legate alla tradizione rurale, ma anche gustative ed olfattive, infatti i ragazzi hanno poi assaggiato i prodotti agricoli delle cooperative sammarinesi a marchio di identificazione di Origine Terra di San Marino: il pane Filone con olio extravergine, ricotta e caciotta con miele, bresaola con un sorso di vino. “I giovani sammarinesi delle nostre comunità sparse in tutto il mondo, devono portarsi sempre nel cuore il loro Paese di origine – affermano dal Consorzio Terra di San Marino - ed il nostro obiettivo è proprio quello di far riscoprire loro le nostre tradizioni anche attraverso la storia, gli usi quotidiani e le consuetudini di un tempo dei loro avi”-
comunicato stampa Consorzio terra San Marino
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