Un’analisi sullo sviluppo delle infrastrutture collegate all’utilizzo delle auto elettriche sul Titano e un approfondimento sull’impiego di un asfalto sperimentale in un tratto della Superstrada, realizzato nella cornice di un progetto internazionale, hanno caratterizzato la sessione di laurea che lunedì scorso, 7 dicembre, ha coinvolto il programma magistrale in Ingegneria Civile dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Nel dettaglio, lo studente Umberto Lonfernini ha firmato una tesi che ha permesso di definire, fra le altre cose, quante infrastrutture, in particolare colonnine di ricarica, saranno necessarie per assecondare la progressiva diffusione dei veicoli elettrici in repubblica, con quali costi e con quale impatto per la rete elettrica, visto il conseguente aumento nell’utilizzo di energia. Fra gli elementi analizzati, tutti i dettagli delle oltre 3mila ricariche effettuate nelle 20 colonnine gestite dall’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici, che ha partecipato al progetto, fra il luglio 2018 e il luglio 2020. Lo studio affronta inoltre il tema dell’impatto ambientale considerando sia la produzione diretta di CO2 delle auto a combustione interna, sia la produzione indiretta legata alla generazione dell’energia elettrica necessaria per le ricariche. “Si è arrivati a stabilire, con sufficiente cognizione di causa”, quanto sia “conveniente investire nel settore della mobilità sostenibile”, si legge fra le conclusioni della tesi. In questa cornice, Lonfernini prevede la necessità di “introdurre incentivi all’utilizzo del veicolo elettrico e continuare con la politica di incentivazione all’acquisto attuata finora”. In gioco, sottolinea, ci sono “benefici in campo economico e ambientale”. L’approfondimento sulla recente realizzazione di una sezione sperimentale di asfalto sulla Superstrada, nella corsia a salire di fronte all’ex ristorante La Serenella, a Domagnano, è stato invece curato da Elisa Guidi, laureata con il punteggio di 110 e lode. Le tecnologie ‘green’ al centro dai lavori, secondo quanto riportato nell’analisi, si sono confermate come “valide alternative ecosostenibili alle miscele tradizionali” e “offrono apprezzabili vantaggi dal punto di vista ambientale ed economico”. L’iniziativa, che ha coinvolto una superficie di circa 800 metri quadri, è stata realizzata dall’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici in collaborazione con l’Ateneo sammarinese e nell’ambito di un progetto internazionale finanziato dalla Conference of European Directors of Roads, che promuove le migliori pratiche nella gestione delle reti viarie del continente. La sessione di laurea di lunedì ha coinvolto un totale di cinque studenti dei percorsi di studi triennale e magistrale. Si è svolta a distanza, in modalità telematica.
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