In una località della Repubblica di San Marino, Santa Mustiola, è nata e tuttora vive una geniale famiglia, i cui antenati mai avrebbero immaginato di dare origine ad una vera eccellenza, sia nostrana che internazionale. Le vicende di questa generazione di musicisti, già raccontate in un documentario curato da Massimo Rastelli e Antonio Prenna, sono state ora pubblicate dalla Casa Editrice AIEP nel libro intitolato “Il genio Capicchioni”. L’autore, Massimo Rastelli, ha sviluppato l’idea di narrare una storia vera in forma di romanzo, che abbraccia un arco temporale di circa 120 anni. Una sfida che lo ha impegnato fin dal 2016, e che racconta di un ingegno nato nelle misere condizioni di San Marino di fine ‘800 e cresciuto a Rimini, dove è stato un attore della scena musicale per cinquant’anni. Nel 1895, da Berardo, semplice falegname e bottaio e Virginia, donna energica e tenace, nasce Marino Capicchioni, colui che diverrà un liutaio conosciuto in tutto il mondo, e legherà il proprio nome agli strumenti nati dalle sue sapienti mani. Rastelli ricorda anche un’altra famiglia strettamente legata ai Capicchioni: i Casadei, che adotteranno il nome Garibaldi per espressa volontà di Michele, il capostipite. Alcune pagine ci introducono nella vita del giovane Marino, guidato solo dal proprio innegabile talento e sollecitato da Bernardino Graziani, violoncellista e chimico, a conoscere il legno, ad “ascoltarlo”, ad inciderlo, ad usare le resine e vernici migliori per affinarne il suono. Dopo questi inizi, nel 1929 Marino aprirà a Rimini la propria bottega, e da lì si spargerà la voce della sua competenza che giungerà all’orecchio dei migliori musicisti e violinisti di allora. Sarà questa capacità, ormai riconosciuta e rispettata, a portarlo a Cremona in occasione del bicentenario della morte di Antonio Stradivari. In quella circostanza il suo lavoro meritò una medaglia d’argento per un quartetto scolpito dallo stesso legno: due violini, una viola e un violoncello. Da Rimini, città martoriata dai bombardamenti iniziati il 1° novembre 1943, i Capicchioni ripartiranno per rifugiarsi nella natia Santa Mustiola, del tutto inconsapevoli che questo paese neutrale sarebbe stato bombardato e colpito comunque dalla guerra. L’autore racconta questi eventi in pagine toccanti, facendo rivivere quei terribili momenti: le fughe disperate, i morti, la ricerca dei parenti, il panico della cittadinanza e quello degli sfollati. Sfollati che a migliaia ripararono all’interno delle gallerie del treno Rimini-San Marino, la cui linea era stata soppressa a causa di quella drammatica emergenza. In questo mare di terrore, lo scrittore riporta l’episodio autentico, di un violinista che suona fuori di una galleria e, come il pifferaio magico, attira bambini e adulti. La musica, incredibilmente, regala vita dove la vita viene distrutta. Al termine della guerra, Marino Capicchioni tornerà a Rimini, dove con il figlio Mario continuerà il suo lavoro. Massimo Rastelli ci porta anche in Francia, dove la famiglia Casadei si era trasferita, per mancanza di lavoro e per motivi politici. Ne conosciamo nel racconto alcuni componenti: Michele, che adotterà il nome Garibaldi, e uno dei figli, Alfeo. Quest’ultimo, talentuoso fisarmonicista, accompagnerà sui palcoscenici parigini una stella del calibro di Édith Piaf. Alfeo vivrà una vita brevissima ma intensa; morirà a 27 anni, e Rastelli, con pena infinita, lo definisce “un figlio sacrificato alle trasgressioni”. Né poteva mancare, in anni a noi più vicini, l’omaggio al clarinettista Italo Capicchioni; lo conosciamo quale allievo della Banda Militare di San Marino quando, appena undicenne, in occasione del concerto in onore dei Capitani Reggenti, incantò quanti lo stavano ascoltando. Era solo l’inizio di un successo che lo porterà ad esibirsi nei più prestigiosi teatri del mondo. Questo romanzo ci parla di violini, viole, violoncelli, fisarmoniche e clarinetti. Questo romanzo ci parla di musica, struggente e gioiosa, vivace e vitale ma, soprattutto, affettuoso collante che unisce tra loro gli esponenti di una famiglia geniale. Infine, il libro racconta di giovani generazioni che, dopo aver raccolto il testimone di questa lunga tradizione, portano avanti con onore un’eccellenza assoluta nata in una minuscola località sammarinese, Santa Mustiola.
Giusi Cervellini
Il lavoro di Massimo Rastelli “Il Genio Capicchioni” comprende il documentario e il romanzo. Il docu-film realizzato da San Marino RTV con la regia di Antonio Prenna, direttore della produzione Danilo Berardi è ora disponibile in Dvd oltre che online sul sito di RTV. Il romanzo è invece pubblicato da Aiep Editore. Le prossime presentazioni del libro con la presenza dell’autore e l’introduzione di Giusi Cervellini:
Sabato 11 gennaio, ore 17, alla Biblioteca Baldini di Santarcangelo di Romagna
Giovedì 16 gennaio, ore 20.30, alla Casa Cristallo a Gesso di Sassofeltrio.
Comunicato stampa
Massimo Rastelli