Il percorso che porterà San Marino fuori dalla crisi generata dai terribili anni ’90, anni in cui governavano politici senza scrupolo e prevalenti erano le posizioni di imprenditori e professionisti che a piene mani raccoglievano i frutti ‘proibiti’ dell’economia dei segreti, è stato lungo e non è ancora concluso. Dallo scoppio della bolla finanziaria del 2008 che ha generato più di un miliardo di debito pubblico e la perdita di credibilità della Repubblica, la politica ha finalmente impresso una svolta decisiva, per molti aspetti costretta dalle posizioni della comunità internazionale, ma anche per volontà di coloro che da sempre credono nella trasparenza e nel rispetto del diritto. Fra questi coloro che propongono l’avvicinamento all’Unione Europea affinché la Repubblica possa contare sulle stesse regole e sullo stesso mercato delle economia nostre vicine. Questo uno dei motivi fondamentali per cui nasce Libera che intravede nel percorso di associazione (noi avremmo preferito di adesione) alla Ue, la possibilità di far prevalere nella società sammarinese l’etica, l’onestà e le capacità. Stupisce quindi che il Psd, che si è associato nel calderone elettorale di Npr con forze antieuropeiste e che anelano al ritorno ai tempi d’oro dello “stavamo bene, lanci accuse senza valutare che i rappresentati di Libera hanno sempre sostenuto i passaggi, anche se davvero poco coraggiosi, dell’attuale maggioranza nella direzione del processo di associazione. Non solo, ma i rappresentanti di Libera hanno sempre sostenuto, sia da posizioni di governo, ma anche di opposizione, i percorsi tesi alla riconquista della credibilità del Paese e le riforme legislative che hanno invertito la rotta di un Paese prima chiuso nei suoi segreti indicibili e ora aperto e trasparente. Anzi Libera sostiene che il percorso non sia per nulla concluso ed è preoccupata degli strani accessi al credito internazionale messi in atto dal governo ed ancor più è preoccupata perché gli oltre 340 milioni di liquidità acquisita si sono volatilizzati senza aver contribuito ad imprimere all’economia nuovo slancio e nuove opportunità. L’Europa sarà un grande passo, anche perché consentirà di tenere monitorate le risorse e di programmarne la destinazione in maniera condivisa, impedendo che la gestione della finanza pubblica e delle altre risorse interne, sia ad esclusivo uso e consumo di un partito di governo al fine di sostenere il proprio elettorato e i la solidità dei propri centri di potere. Cari compagni del Psd, ci piacerebbe che piuttosto che vivere sugli allori di una possibile accelerazione dell’accordo di associazione con la Ue, fosse possibile riprendere il discorso interrotto sul futuro della nostra economia, della nostra società, del nostro Paese, minato invece dalle scelte politiche di questo Governo.
Cs Libera