Da più di settant’anni il mondo celebra la Giornata Internazionale dei Diritti Umani. Quest’anno il virus che ci ha colpito, insieme ai tanti altri problemi preesistenti, sta comprimendo molti nostri diritti fondamentali, come il diritto alla vita, alla salute, alla libertà, all’educazione, al lavoro… Ma proprio a causa di questo virus è cresciuta la necessità di agire insieme e tutti in modo più responsabile. Come celebrare degnamente, dunque, la giornata internazionale sui diritti umani? Prima di tutto riflettendo se nel resto dell’anno abbiamo fatto ciò che era nelle nostre possibilità per fare in modo che la società in cui viviamo sia accogliente, inclusiva, riconosca a tutti le stesse possibilità di accesso ad una vita dignitosa. Vale per tutti, ma a maggior ragione per chi ha responsabilità di governo o comunque pratica la politica. Proprio perché queste categorie hanno la possibilità di fare in modo che dalla teoria si passi alla pratica. Scelte in campo ambientale, sanitario, economico e della realizzazione delle legittime aspettative delle persone influiscono in modo determinante sulla vita dei singoli. Ma anche scelte in campo internazionale, in organismi dove San Marino è presente e può fare la differenza. Nel mondo sempre più spesso chi difende i Diritti Umani viene perseguitato o ucciso. Citiamo solo 4 nomi: Patrick Zaki, studente all’università di Bologna. Sta subendo da 10 mesi la carcerazione preventiva in Egitto perché attivista per i Diritti Umani. Khaled Drareni giornalista arrestato più volte in Algeria, l’ultima nel marzo 2020, per aver svolto il suo lavoro. Jani Silva, Amazzonia, ha sempre difeso la sua terra, oggi è minacciata di morte. Ahmadreza Djalali, scienziato svedese/iraniano, condannato a morte in Iran nel 2016 con l’accusa di spionaggio, trasferito il 2 dicembre in isolamento, trasferimento che di solito precede l’esecuzione. Agire insieme e tutti in modo più responsabile, nel rispetto dei Diritti Umani per tutti!
c.s. Libera