La Segreteria di Stato con delega alle Poste ha presentato la scorsa settimana i dati di bilancio di Poste San Marino SpA, un bilancio certamente negativo se ci si riferisce al singolo anno ma, al contrario, particolarmente positivo se raffrontato con il bilancio 2020 e con quelli degli anni precedenti, così come se raffrontato con il preventivo redatto 12 mesi fa, ma soprattutto un bilancio in linea con il piano industriale approvato che, a tendere, porterà ad uno storico pareggio nei prossimi due esercizi. Eppure c’è chi non comprende a pieno il valore del lavoro profuso, o meglio, c’è chi finge di non comprenderlo. Spiace che quelli che oggi attaccano il lavoro di CdA e Direzione Generale siano gli stessi che approvavano in passato bilanci con passivi ben peggiori brancolando nel buio per competenza strategica e spirito di iniziativa. Poste perde, qual è la cura? Al momento ce n’è una solamente ed è quella presentata in conferenza stampa dal Segretario di Stato Federico Pedini Amati, dal Presidente del CdA Sergio Casadei e dal Direttore Generale Gian Luca Amici. Ridurre gli sprechi, ottimizzare il lavoro, migliorare i ricavi creando nuovi servizi. Iniziative che, come dimostrano i dati, non sono rimaste solo nel piano strategico ma che, applicate con convinzione stanno dando i loro frutti. Eppure c’è chi attacca, eppure c’è La Serenissima che attacca. In un articolo senza firma, il quotidiano la cui gerenza continua a non riportare nomi di giornalisti oltre a quello del Direttore, sottolinea più volte la chiusura in perdita di Poste San Marino SpA ma lo fa dimenticandosi, ad esempio, di confrontare il dato 2021 con quelli del 2018 o del 2019, quando la compagine di governo era differente da questa. Sempre su La Serenissima, sempre sul tema Poste, si leggono, da una settimana, invettive relative alla situazione dei dipendenti, titoli altisonanti “dipendenti non considerati” e sollecitazioni per le quali lo stesso quotidiano dice di pretendere risposte che, anche se fossero state date, non avrebbe potuto ascoltare visto che ci confermano non abbia presenziato alla conferenza stampa del management di Poste e visto che non risulta abbia mai richiesto alcuna intervista sul tema ai diretti interessati. Interviste che, per altro, non vengono proposte a nessuno, tranne che ai membri di Libera. A proposito, vista la vicinanza nota a tutti tra Serenissima e Libera, non sarà che le domande poste da anonimi lettori o anonimi giornalisti partano proprio dal partito di Via del Serrone?"