Cari concittadini, domenica 2 giugno prossimo, saremo chiamati ad esprimerci su due quesiti referendari: uno propositivo, proposto dal PDCS insieme a tutte le forze di opposizione, che riguarda una modifica della Legge elettorale (scheda azzurra); l’altro confermativo, che riguarda la modifica della “Dichiarazione dei Diritti dei cittadini e dei Principi fondamentali dell’ordinamento sammarinese” (scheda gialla). Vista la rilevanza che entrambi i quesiti hanno il PDCS ritiene opportuno offrirvi alcuni elementi di conoscenza, essenziali per una maggior consapevolezza del voto che andrete ad esprimere e, di conseguenza, per chiedere a tutti la partecipazione più ampia possibile, non lasciando a pochi votanti decisioni molto significative per la vita democratica del nostro Paese. Il Referendum propositivo di modifica della Legge Elettorale (scheda azzurra) nasce dall’esperienza delle ultime elezioni politiche, per porre rimedio alle distorsioni provocate dall’applicazione del Ballottaggio per effetto del quale si è avuto uno stravolgimento nella composizione del Consiglio Grande e Generale, con uno spostamento a favore della maggioranza di 15 seggi su 60 (25%) rispetto al risultato del primo turno. La proposta di modifica è intesa a evitare il ricorso al ballottaggio e chiede pertanto che, in caso di non raggiungimento del 50% dei voti da parte di nessuna Coalizione o lista al primo turno, ci sia la possibilità di raggrupparsi tra 2 o più Colazioni o liste per avere la maggioranza richiesta, senza ricorrere al premio di maggioranza. Tutto il resto delle norme vigenti in materia elettorale rimarrà invariato. Se al quesito i cittadini risponderanno “SI”: il Consiglio Grande e Generale sarà formato dai rappresentanti eletti dai cittadini, in base ai voti realmente ricevuti da ciascuna lista e non grazie al premio di maggioranza; i partiti saranno maggiormente chiamati a ricercare responsabilmente in base ai loro programmi e alle loro indicazioni politiche la maggior aggregazione possibile per governare nella più ampia condivisione questa delicata fase della vita del nostro Paese. Il secondo quesito referendario chiede di confermare la modifica dell’art.4 della Dichiarazione dei Diritti (scheda gialla) - la nostra Costituzione - approvata in Consiglio Grande e Generale il 28 marzo 2019 con 35 voti a favore, e non 39 come avrebbe richiesto la legge, trattandosi di materia costituzionale. La modifica in oggetto consiste nell’aggiunta all’interno dell’art. 4 della Dichiarazione dei Diritti della dizione “orientamento sessuale” fra gli elementi che non debbono creare distinzione rispetto all’affermazione che “tutti sono uguali davanti alla legge”. Un’aggiunta che sembrerebbe innocua e scontata, soprattutto se intesa ad affermare l’assoluta dignità della persona umana; altra cosa invece sarebbe se il riferimento all’orientamento sessuale fosse per promuovere una visione ideologica della persona che vede l’identità sessuale come presupposto o motivo di scelte individuali, insindacabili e, soprattutto, meritevoli in ogni circostanza di riconoscimento pubblico. Per il PDCS è inadeguato ed insufficiente eludere questa mancanza di approfondimento e ridurre il tutto alla indicazione di un “si” o ad un “no”, mentre sicuramente più opportuno sarebbe aprire quello spazio di riflessione e di confronto che non c’è stato prima di legiferare su temi che riguardano la natura dell’uomo, dando per scontato che determinati interventi possano rappresentare in assoluto uno sviluppo nella salvaguardia della dignità della persona.
Pdcs sul Referendum del 2 giugno
30 mag 2019
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