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Repubblica Futura: chiarimenti necessari

8 mar 2023
Repubblica Futura: chiarimenti necessari

Sebbene alcuni deliri ben organizzati ma privi di ogni fondamento di verità non meriterebbero neppure il tempo di un comunicato, la ragione che ci spinge a smontare, una per una, tutte le illazioni che ci vengono rivolte è che ci siamo stancati di vedere come certe persone vogliono continuare a prendere in giro i sammarinesi. E’ per questo che ci limiteremo a mettere nero su bianco i fatti, seguiti da prove oggettive, non avendo nessun bisogno di celarci dietro domande retoriche, ipotesi infondate o allusioni. Anche oggi un fantasioso articolo propone una Commissione di Inchiesta per “far luce su complicità tra la Cricca e la politica nel caso Banca Cis”. Ebbene, il comunicato potrebbe già finire, in quanto basterebbe replicare al distratto autore che la Commissione di inchiesta su presunte responsabilità politiche nella vicenda di Banca Cis è già stata fatta ed è terminata con una lunga relazione firmata da tutti i commissari, che invitiamo a leggere. E iniziamo col dire una cosa, che in quella Commissione di Inchiesta, che pure era composta da 12 Consiglieri, tra i quali soltanto tre erano di Repubblica Futura, e che ha analizzato montagne di documenti, audito tutte le persone direttamente o indirettamente coinvolte, indagato e vagliato ogni rapporto tra la politica, Banca Centrale e Banca Cis, non è emerso nulla, NULLA, che potesse provare un coinvolgimento di esponenti di RF nella vicenda. Quindi queste “ombre” che si vorrebbe tentare di gettare oggi sul nostro partito con tanti “se” e altrettanti “se non erro” e “se così fosse”, sono solo un fallimentare e rocambolesco tentativo di insinuare dubbi su una forza politica che non ha mai avuto alcun ruolo nelle vicende che hanno portato discredito al nostro Stato. Venendo ai fatti citati, ci piacerebbe parlare proprio del CCR (Comitato Credito e Risparmio) - CSF (Comitato per la Stabilità Finanziaria) del 2 agosto 2018, perché quel CCR-CSF e ciò che lo ha preceduto, che oggi qualcuno tenta di distorcere a suo piacimento, sono proprio oggetto di un capitolo della Relazione della Commissione di Inchiesta. Quello che accadde allora, fu l’ennesimo tentativo da parte della Presidente di Banca Centrale di far ricadere sul Governo la responsabilità del finanziamento concesso a Banca Cis, avvenuto con l’approvazione del Consiglio Direttivo di BCSM, da lei presieduto. La Presidente, infatti, chiese al CCR una ratifica a quel finanziamento, con una e-mail del 1 agosto, che si trova tra gli allegati alla Relazione e che recita “il Consiglio Direttivo di Banca Centrale in data di ieri, 31/7/2018, ha deliberato un’operazione di sostegno finanziario ad un soggetto vigilato, subordinando tuttavia l’efficacia della delibera alla ratifica da parte del Comitato di Stabilità Finanziaria”. In seguito alla richiesta, nel verbale del CSF-CCR emerge chiaramente che i membri dei due organismi, all’unanimità, si rifiutarono di ratificare, specificando che “la posizione dei Segretari di Stato in seno al Comitato va nell’esclusiva direzione di prendere atto dell’attività svolta dalla Vigilanza di BCSM, che è stata votata dal Consiglio Direttivo, ritenendo che i Segretari di Stato non dispongono degli strumenti per addentrarsi nel merito della questione né intendono farlo” (pag.178). Quello che accadde in seguito all’interno di Banca Centrale fu poi un fatto gravissimo, che portò addirittura l’avvocato verbalizzante del Consiglio Direttivo a voler chiedere le dimissioni; infatti, essendo nel verbale del CONDIR il finanziamento al Cis subordinato alla ratifica da parte del CCR-CSF , ma non avendo la Presidente ottenuto alcuna ratifica, per far sì che il finanziamento a Cis partisse comunque, venne chiesto all’avvocato verbalizzante di cambiare ex-post il verbale del Consiglio Direttivo, sostituendo la parola “ratifica”, con “presa d’atto”. L’avvocato si rifiutò e rassegnò le sue dimissioni. Ma oggi, se si prende visione di quel verbale, si nota che la parola “ratifica” venne cancellata, e come sappiamo anche quel finanziamento al Cis partì. Il resto è storia, ben documentata, e per quanto si voglia distorcere la verità, i documenti ufficiali raccontano la verità per noi. Quello che ci viene da domandarci piuttosto, andando a rileggere quei passaggi della Relazione della Commissione di Inchiesta, è se quelle pressioni che allora spinsero l’avvocato verbalizzante a dimettersi, siano della stessa natura di quelle che hanno portato il dott. Giacomo Volpinari a dimettersi dal Consiglio Direttivo, e che nella lettera di dimissioni scrive che non sentiva di poter prendere le decisioni con serenità. Se questo è il clima all’interno della Banca Centrale c’è da preoccuparsi. Non mancheranno ovviamente ulteriori puntuali precisazioni, se saranno necessarie. 

Repubblica Futura





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