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Repubblica Futura interviene sul nuovo decreto legge

27 nov 2020
Repubblica Futura interviene sul nuovo decreto legge

Il nuovo decreto legge “Ulteriori disposizioni per il contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19” farà certamente discutere. Per ora vogliamo evidenziare con forza due aspetti. Il primo. Purtroppo l’immagine che il Governo sta dando del nostro Paese è schizofrenica. Pare che invece di gestire l’emergenza si stiano prendendo provvedimenti in affanno e con ritardo. La decisione di mantenere le aperture degli esercizi commerciali, decisione a nostro avviso giusta, avrebbe comportato però almeno due cose: una precisa organizzazione delle modalità di tracciamento della pandemia ed un parallelo rafforzamento ed incremento delle strutture ospedaliere, quantomeno di terapia intensiva. Chi abbia avuto occasione di imbattersi nelle modalità di tracciamento ha capito che né il servizio territoriale è stato potenziato ed organizzato, né l’ufficio preposto ai tracciamenti. Sia inteso, questa non è certo una critica agli operatori che anzi stanno svolgendo il loro lavoro in condizioni difficilissime proprio a causa delle carenze organizzative, numeriche e strutturali. La stessa cosa vale per la struttura della terapia intensiva: sentirsi dire ancora oggi a novembre, nel pieno della seconda ondata, che servono medici ed infermieri è di una gravità inaudita. Cosa ha fatto il Governo nel frattempo? Ha deciso, nonostante la carenza di personale tecnico (ultimamente se ne sono andati una quindicina di infermieri), di integrare proprio con infermieri il seggio itinerante che andrà nelle case per far votare gli ammalati alle elezioni per le Giunte di Castello! Invece di esibirsi in dichiarazioni del tipo “faremo i mercatini di Natale”, “San Marino fa quello che vuole”, “a San Marino si possono fare i congressi”; invece di ospitare l’Onorevole Sgarbi per dichiarare guerra ai Comuni limitrofi ed al Governo italiano, sarebbe stato meglio usare un basso profilo e lavorare incessantemente sulla prevenzione e su misure che rendessero sostenibile la coraggiosa scelta delle “aperture”. Purtroppo nulla di tutto questo. La seconda cosa che veramente colpisce nel nuovo decreto è la decisione assunta sulla Scuola Superiore. Mentre altri paesi europei hanno garantito l’apertura delle scuole, mentre l’Italia sta lottando per poterle riaprire - cosa che succederà tra breve, probabilmente - a San Marino il concetto di “aperture” non riguarda la Scuola. Evidentemente per il Congresso di Stato gli studenti potranno andare tranquillamente a pranzo insieme nei locali aperti ma sarà loro impedito di recarsi a Scuola. Didattica a distanza per le scuole superiori per un mese! Sarebbe fin troppo facile ripercorrere le varie dichiarazione del Segretario Belluzzi, in cui si sperticava a garantire scuole aperte: facile ed avvilente! La responsabilità di questa scelta è di tutto il Congresso di Stato e di tutta la maggioranza che lo sostiene. Evidentemente la Scuola non è un servizio essenziale, evidentemente la Scuola, che ha dimostrato di poter svolgere le proprie attività in sicurezza, può essere sacrificata. E ad ulteriore dimostrazione che chi ha scritto queste disposizioni non sa nemmeno di cosa parla, la didattica a distanza sarà svolta dai docenti che dovranno essere presenti nei locali scolastici. Immaginate voi la scena di Professori in aule vuote, davanti a computer connessi su una rete che non potrà garantire 40 sessioni contemporanee di didattica a distanza per facilmente intuibili limiti tecnico-strutturali! Repubblica Futura è accanto al personale sanitario, parasanitario, agli operatori dell’istruzione e a tutti gli studenti e le famiglie che purtroppo questo Governo sta dimostrando di non volere o non sapere tutelare.


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