E’ di questi giorni una serie di articoli della stampa italiana riguardanti residenze date dal nostro governo a ciclisti italiani. L’ultimo articolo, il più inquietante, ci è parso quello del ciclista che ha dichiarato di aver ricevuto la proposta di diventare residente, di avere tutta la documentazione sul tavolo pronta per la firma ma di aver poi rinunciato ad avanzare la richiesta per non deludere i suoi fan e tradire il suo paese di origine. Tutto ciò è inquietante per una serie di ragioni. Intanto perché da parte del Governo nessuno ha smentito queste notizie, dunque significa che è vero che ci sono personaggi che, d’intesa con o previo assenso del Governo, vanno in giro per l’Italia a proporre la residenza a San Marino a persone che non ci penserebbero neppure, se non fosse per la solerzia di questi personaggi. Anzi, l’unico che ha preso la parola in proposito è stato il Segretario di Stato allo Sport, che ha difeso a spada tratta tali residenze. Silenzio tombale da parte del Segretario di Stato agli Affari Esteri, che non si comprende bene di quali temi di politica estera si sia seriamente occupato da quando si è insediato a Palazzo Begni. E che è talmente a corto di argomenti quanto al rapporto bilaterale per noi più importante, ovvero quello con l’Italia, che ha anche provato ad attribuirsi i meriti della soluzione del “caso targhe” (quello che questo governo avrebbe dovuto risolvere in due mesi, ricordate?), che ha trovato recentemente una soluzione solo grazie ad una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, rispetto alla quale il Governo sammarinese nessun ruolo ha avuto. Per il resto, nulla di nulla. In secondo luogo perché temiamo che il filone “residenze agli sportivi” sia solo il primo di una serie di filoni di residenze a cittadini italiani inaugurato dall’attuale Governo; tematica che solo un esecutivo sprovveduto e dalla memoria corta non riesce a capire che creerà a breve delle serie tensioni nel rapporto bilaterale. In terzo luogo perché non siamo per niente certi che queste residenze siano assoggettate ai doverosi controlli richiesti per essere conformi agli impegni presi a livello internazionale: e cioè che le persone in questionerisiedano effettivamente in Repubblica, con utilizzo delle utenze, disponibilità di abitazioni adeguate al loro reddito, consumi in Repubblica, ecc. Ci permettiamo di suggerire ai membri dell’attuale esecutivo di andarsi a rileggere qualcosa della storia recente di questo paese. E di provare a riflettere suquanti problemi San Marino ha dovuto affrontare e risolvere alla fine dello scorso decennio e fino all’anno 2013 per recuperare un rapporto che si era fortemente deteriorato proprio per una modalità di gestire la cosa pubblica che creava distorsioni nel rapporto con l’Italia. Studiare un po' non farebbe male … ma giusto, ci eravamo dimenticati che alcuni membri dell’attualeGoverno sono sempre stati allergici allo studio, figuriamoci alla ricerca e all’approfondimento. Repubblica Futura intende evidenziare il suo totaledissenso rispetto a questa nuova fase di “gestione allegra” di un tema importante, che rischia seriamente di buttare alle ortiche i sacrifici fatti per lunghi anni da tantiSammarinesi per recuperare un rapporto che si era grandemente sfilacciato. E che aveva portato le istituzioni del paese a noi vicino a ritenere che i Sammarinesi volessero sempre fare i furbetti, in pregiudizio dell’Italia, e che non sarebbero mai cambiati. Ci teniamo anche a ribadire con forza che non tutti i Sammarinesi la pensano come i membri dell’attuale Governo. Molti hanno a cuore il mantenimento di un rapporto costruttivo con l’Italia, caratterizzato da lealtà, fiducia e cooperazione. Nei fatti, non nelle chiacchiere. A questo governo spendaccione e inconcludente, capace solo di fare debiti che prima o poi i Sammarinesi dovranno pagare (probabilmente i più giovani, quelli che non sanno neppure se avranno una pensione), chiediamo di smetterla con queste avventure che non preannunciano nulla di buono. San Marino, 16 gennaio 2022
Repubblica Futura