“…una delle cose che più uccide, ancora oggi, il nostro Paese è la discrezionalità! Che porta i Governi a modellare leggi e condizioni su misura di ogni singolo imprenditore creando incertezza, distorcendo la concorrenza e dando il messaggio che è la politica che decide i destini delle imprese. Tre messaggi che, nell’era della trasparenza, sono devastanti e spiegano perché poche imprese vengono a San Marino. Secondo noi le leggi devono essere chiare e precise, uguali per tutti…” Queste le parole pronunciate nell’agosto 2015 dall’allora Consigliere Andrea Zafferani, oggi Segretario di Stato, durante la discussione della Convenzione riguardante il polo della moda. Rileviamo che a distanza di 4 anni tali enunciazioni vengono confutate dai fatti. È di questi giorni la divulgazione della Convenzione stipulata tra il Congresso di Stato e la Alutitan di Chiesanuova. Analizzandola attentamente salta subito all’occhio come la discrezionalità della politica (in questo caso del Congresso di Stato) ne costituisca il filo conduttore. Tralasciando i soliti pastrocchi normativi, rileviamo che le sue linee guida sono decisamente peggiorative di quelle della Convenzione del Polo della Moda. Non solo l’atto stipulato con Alutitan è una continua deroga alle leggi del nostro paese, ma siamo pure arrivati ad avere le deroghe alle deroghe! Possibilità di accumulo degli incentivi, piani aleatori di aumento del personale senza i vincoli previsti dalle leggi, calcoli approssimativi per stabilire l’ammontare dell’investimento, regolamenti stilati ad hoc per far rientrare l’attività nei parametri previsti per la concessione del credito agevolato, ecc. Insomma ci troviamo innanzi all’ennesimo esborso di danari pubblici a fronte dei quali non si rileva un impegno concreto circa l’aumento dell’occupazione (in base alla Convenzione tutti gli assunti potrebbero teoricamente essere frontalieri…) o delle entrate fiscali. Certamente in questo momento di crisi occorre dare un sostegno concreto e immediato alle nostre aziende, oltre che attrarne di nuove, ma ciò non può avvenire a discapito di leggi che dovrebbero essere uguali per tutti e fornire a chiunque voglia fare impresa le stesse opportunità di crescita e di sviluppo. Per noi creare condizioni favorevoli per fare impresa significa legiferare in maniera chiara e uguale per tutti, garantendo la concorrenza e preservando le imprese che ad oggi sostengono l’economia del paese, senza più quella discrezionalità di singoli Segretari di Stato che continua ad essere un deterrente per molte imprese che probabilmente senza essa investirebbero volentieri nel nostro Paese. Nella prossima Legislatura sarà fondamentale stilare dei testi unici, chiari, che lascino poco spazio alle interpretazioni e che possano sancire, una volta per tutte, la fine della discrezionalità della politica. Non possono essere delle convenzioni stipulate ad hoc a rilanciare la nostra economia: l’unico strumento possibile è un Progetto Paese complessivo, pensato e costruito assieme a tutti gli attori economici e sociali presenti. L’improvvisazione e la discrezionalità è ora di accantonarle per sempre.
Movimento RETE Movimento Democratico San Marino Insieme