Apprendiamo che la GdF ha svolto controlli mirati su diverse imprese della provincia riscontrando numerose irregolarità e la metà dei lavoratori impiegati vittime di lavoro nero o del cosiddetto grigio. Oramai da anni come ADL Cobas denunciamo questa situazione sempre più insostenibile che vede lavoratori e lavoratrici di tutte le categorie e tutte le provenienze costretti ad accettare condizioni di lavoro indegne proposte da titolari di aziende che attraverso il ricatto della povertà costringono lavoratrici e lavoratori a subire il grave sfruttamento lavorativo, una pratica talmente diffusa da essere diventata, appunto, la condizione “normale” per chiunque voglia lavorare sulla riviera romagnola. Persone che lavorano per 12/13 ore al giorno per una paga “forfettaria” di 1000 euro (quando va bene), assunte part time o completamente in nero, con mansioni che nella quasi totalità delle volte non rispettano e non rispecchiano quelle che poi sono realmente le richieste dei titolari, o per meglio dire dei padroni, che a tutti gli effetti schiavizzano le lavoratrici e i lavoratori.
In più da qualche tempo sempre più persone hanno iniziato a rivolgersi a noi per denunciare l’espansione di un’altra condizione di “normalità” che negli ultimi anni ha preso piede, quella dei falsi tirocini in garanzia giovani. Ragazze e ragazzi (sempre più spesso migranti e richiedenti asilo) che per 450 euro al mese svolgono mansioni lavorative a tutti gli effetti e nelle stesse condizioni di grave sfruttamento che ritroviamo ovunque, senza nessuna formazione, tutoraggio o controllo dell’ente promotore; a tutti gli effetti giovani che vengono “formati” alla schiavitù. Ci auspichiamo che il monitoraggio e i controlli proseguano, e soprattutto ricordiamo a tutte le lavoratrici e i lavoratori che sono costretti allo sfruttamento che a questo si può e si deve reagire, facendo rispettare i propri diritti e la propria dignità.
Ricordiamo a tutte e tutti che come ADL Cobas Rimini è attivo lo sportello e il numero telefonico 3499745299 tramite il quale contattarci per denunciare le condizioni di sfruttamento alle quali si è costretti.
#MaiSchiavi #DirittiNelTurismo
Comunicato stampa
ADL Cobas Romagna
In più da qualche tempo sempre più persone hanno iniziato a rivolgersi a noi per denunciare l’espansione di un’altra condizione di “normalità” che negli ultimi anni ha preso piede, quella dei falsi tirocini in garanzia giovani. Ragazze e ragazzi (sempre più spesso migranti e richiedenti asilo) che per 450 euro al mese svolgono mansioni lavorative a tutti gli effetti e nelle stesse condizioni di grave sfruttamento che ritroviamo ovunque, senza nessuna formazione, tutoraggio o controllo dell’ente promotore; a tutti gli effetti giovani che vengono “formati” alla schiavitù. Ci auspichiamo che il monitoraggio e i controlli proseguano, e soprattutto ricordiamo a tutte le lavoratrici e i lavoratori che sono costretti allo sfruttamento che a questo si può e si deve reagire, facendo rispettare i propri diritti e la propria dignità.
Ricordiamo a tutte e tutti che come ADL Cobas Rimini è attivo lo sportello e il numero telefonico 3499745299 tramite il quale contattarci per denunciare le condizioni di sfruttamento alle quali si è costretti.
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ADL Cobas Romagna
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