È l’imprenditore Roberto Bozzi il nuovo presidente di Confindustria Romagna che guiderà l’associazione nel quadriennio 2021-2025. L’assemblea degli industriali romagnoli, riunita oggi in sessione privata al Grand Hotel di Castrocaro Terme, ha formalizzato la designazione fatta dal Consiglio direttivo a ottobre, e ha inoltre eletto gli otto vicepresidenti: Pierluigi Alessandri delega all’internazionalizzazione e all’attrazione di investimenti esteri Giacomo Fabbri delega all’organizzazione Giovanni Giannini delega al forlivese-cesenate, alla transizione ecologica e all’energia Luca Meneghin delega alla sicurezza e all’ambiente Alessandro Pesaresi delega al riminese, alla mobilità e alle infrastrutture Davide Stefanelli delega alla transizione digitale e all’innovazione Tomaso Tarozzi delega al ravennate, alle relazioni industriali e all’education Alessia Valducci delega al credito e allo sviluppo associativo “E’ per me un grande onore, e una grande responsabilità: la sfida che raccolgo è di continuare sulla strada intrapresa da Paolo Maggioli, che ha saputo guidare saldamente l’associazione ampliandone la rappresentanza nonostante le difficoltà della pandemia, e dando concretezza alla visione che gli imprenditori delle tre province romagnole indicarono sette anni fa proprio qui, a Castrocaro – afferma il nuovo presidente Bozzi - La mia presidenza sarà improntata fortemente sulla collegialità. Ringrazio i colleghi che ho chiamato al mio fianco come vicepresidenti, ma anche tutti coloro che avranno parte attiva: l’impegno sarà importante e il lavoro di squadra è il carburante che permette a persone comuni di ottenere risultati non comuni”. Sul territorio, ci sarà grande attenzione al lavoro che svolgerà Romagna Next, il Comitato di coordinamento delle Istituzioni Romagnole rispetto ai progetti per il PNRR, e verrà dato seguito al progetto di Città Romagna, con l’auspicio di proiettarlo sul piano istituzionale: “Penso che la Romagna debba avere una sua configurazione amministrativa precisa dentro la Regione – aggiunge Bozzi – Sulla stessa logica, continueremo a chiedere per la Romagna ente camerale che rappresenti tutte le tre province, e lavoreremo all’individuazione di un valido imprenditore che possa ben rappresentare l’attuale Camera di commercio della Romagna”. “Oggi segniamo un nuovo importante traguardo per Confindustria Romagna – spiega il presidente uscente Paolo Maggioli - Sono stati anni sicuramente impegnativi in cui abbiamo dovuto affrontare grandi sfide e come nel caso della pandemia, inimmaginabili. Anni in cui abbiamo costruito molto gettando solide basi che ci hanno permesso di trovarci qui oggi, con le nostre imprese in ottimo stato e in corsa per il rilancio. Nel 2016, quando è nata Confindustria Romagna non tutti avrebbero scommesso sul successo della fusione. È quindi grande la soddisfazione nel vederci uniti e in cammino verso il futuro. Esprimo un sentito ringraziamento a tutti gli associati e ai colleghi, ai rappresentanti istituzionali e alla direzione e alla struttura dell’associazione. Passo il testimone a Roberto Bozzi dopo un passaggio di consegne ordinato, e condividendo i valori di una Romagna pronta ad essere sempre più protagonista in vari campi e in grado di competere a livello internazionale". I temi nell’agenda della nuova presidenza RILANCIO Il PIL sta crescendo anche oltre le attese, ma bisogna dare stabilità e continuità al rimbalzo osservato in queste settimane; Il sistema delle imprese è, e deve continuare ad essere, il grande protagonista della ripresa. Le aziende della Romagna si trovano oggi in corsa per il rilancio, ma gli ostacoli non mancano, primo tra tutti l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia. Il PNNR rappresenta una opportunità senza precedenti per dare continuità al rimbalzo ma, come lo stesso Presidente Bonomi ha ricordato, non sono solo soldi che arrivano dall’Europa per fare investimenti: rappresenta anche la grande opportunità di fare quelle riforme che il nostro paese aspetta da oltre 30 anni. TRANSIZIONE ENERGETICA ED ECOLOGICA La Romagna può essere e deve diventare la green energy valley d’Italia: qui la transizione energetica è reale ed è già in corso, come dimostra la recente inaugurazione del primo deposito costiero di GNL pensato e realizzato dall’amico Guido Ottolenghi nostro presidente fondatore. La transizione è un passaggio che richiederà tempo: come dimostrano i rincari recenti del prezzo del gas, abbiamo e avremo ancora bisogno del metano presente nei nostri fondali. È bastato l’annuncio della sospensione temporanea nel processo di approvazione per il Nord Stream 2, il gasdotto tra Russia e Germania che passa per il Mar Baltico, a far impennare del 15% i prezzi del gas naturale. Lo abbiamo qui. Sappiamo estrarlo. Lo facciamo da decenni con successo e in sicurezza grazie a competenze e talenti riconosciuti in tutto il mondo. I progetti green al largo delle nostre coste, dall’hub energetico ai parchi eolici, sono benvenuti e necessari, e devono procedere in parallelo alle attività esistenti. Occorre continuità nella produzione nazionale dal gas naturale, la fonte fossile più pulita che ha un ruolo imprescindibile nella transizione verso la decarbonizzazione. Ne abbiamo bisogno, e va utilizzata prima la produzione nazionale dell’importazione, meno impattante per l’economia e l’ambiente. INFRASTRUTTURE Strade, scali portuali e aeroportuali, ferrovie, infrastrutture digitali: per rendere la nostra terra più attrattiva e competitiva non si può prescindere da una strategia lungimirante e una visione ampia e integrata dei collegamenti e degli snodi fondamentali, materiali e immateriali. Occorrono progetti concreti da attuare in tempi brevi, anche per intercettare i fondi del PNRR. Qualcosa si sta muovendo: il porto di Ravenna sta ridisegnando il suo volto, con l’avvio dei cantieri per l’approfondimento dei fondali e l’arrivo di navi più grandi, e finalmente ha corpo il collegamento veloce tra Forlì e Cesena, con l’obiettivo di sgravare di gran parte del traffico l’attuale via Emilia. Servono nuovi investimenti in bacini di raccolta dell’acqua che affianchino la diga di Ridracoli, per esempio un nuovo invaso. Vanno potenziate le reti digitali dell’ultimo miglio, soprattutto nelle aree produttive e in quelle montane. Uno dei nodi principali resta l’alta velocità: Da tempo insistiamo sulla necessità di avere l’alta velocità vera in Romagna e sulla dorsale adriatica: una innovazione straordinaria, un beneficio enorme per tutti i settori, partendo da quello turistico. Muoversi da Bologna alla Romagna deve diventare come spostarsi da un quartiere all’altro di una grande città: le distanze vanno accorciate anche per far tornare a casa la sera i nostri studenti che troppo spesso abbandonano per lavoro i nostri territori; e, perché no, invogliare i giovani talenti di Milano o del nord Italia a venire a lavorare in Romagna! Confindustria Romagna da tempo insiste sulla sua importanza strategica e continuerà a farlo. Senza dimenticare le reti viarie, dall’indispensabile adeguamento sostanziale dell’asse E45/E55 alla Marecchiese oggetto di lungaggini burocratiche anche dopo il passaggio della gestione Anas. FORMAZIONE E ATTRAZIONE DEI TALENTI In Romagna possiamo contare sulla presenza dei campus universitari e della rete dei Tecnopoli, con una significativa proposta per la produttività delle nostre aziende e per la crescita formativa e culturale dei nostri territori. Vanno immediatamente coltivate le nuove leve fin dalle scuole superiori, per diminuire il gap tra scuola e lavoro: è necessario investire in un orientamento scolastico che prepari gli studenti a nuove professioni in linea con le richieste del mercato, creando più dialogo e occasioni, per uno scambio tra scuola, università e imprese. Così daremo ai giovani la possibilità di raggiungere un alto livello di formazione, che diventi un valore nazionale; facendo sì che i futuri nuovi talenti rimangano sul nostro territorio. Daremo così alle imprese lavoratori con competenze specifiche di qualità, adatte alle esigenze interne, in grado di rispondere alla accelerazione digitale e all’introduzione delle nuove tecnologie nei processi produttivi. TURISMO Riqualificazione turistica e rigenerazione urbana devono essere i biglietti da visita dell’accoglienza del futuro. Anche in questo ambito, sapere intercettare nel modo giusto i fondi del PNRR è un’occasione da cogliere. La riqualificazione delle nostre strutture turistiche e delle costruzioni pubbliche e private deve essere colta, ora, subito. Un dialogo costante e franco, nel rispetto reciproco dei ruoli, una burocrazia più snella, strumenti urbanistici di facile comprensione e incentivi per chi investe puntando sulla qualità sono e saranno gli elementi su cui puntare.
cs Confindustria Romagna