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Sedici storie di emigrazione in un libro curato dall’Università di San Marino con il comitato scientifico di 'Dimmi - Diari Multimediali Migranti'

23 set 2020
Sedici storie di emigrazione in un libro curato dall’Università di San Marino con il comitato scientifico di 'Dimmi - Diari Multimediali Migranti'

L’Università degli Studi della Repubblica di San Marino ha partecipato alla realizzazione del libro “Il confine tra noi”, una raccolta di 16 autobiografie selezionate nell’ambito dell’edizione 2019 del progetto “Dimmi - Diari Multimediali Migranti”, un concorso riservato ai racconti di persone di origine o provenienza straniera che vivono o hanno vissuto in Italia e sul Titano. Obiettivo: sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sui temi della pace, della memoria e del dialogo interculturale. Nel dettaglio, la direttrice del Centro di Ricerca sull’Emigrazione dell’Ateneo sammarinese, Patrizia Di Luca, ha fatto parte del comitato scientifico del progetto e figura insieme a Natalia Cangi e Alessandro Triulzi fra i curatori del volume, edito da Terre di Mezzo e presentato venerdì 18 settembre a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, nell’ambito del Premio Pieve Saverio Tutino, organizzato dall’Archivio Diaristico Nazionale. “Chi vive o ha vissuto l’esperienza migratoria ha spesso la percezione di non poter mai essere completamente a casa, ma il senso di spaesamento e di mancanza, pur rimanendo motivo personale di sofferenza, può racchiudere la pienezza di una cittadinanza che travalica i confini nazionali e rende possibile l’incontro con altro”, spiega Di Luca. “Le storie pubblicate nel libro raccontano le diverse esperienze delle autrici e degli autori, alcuni dei quali appartengono alla seconda generazione di immigrati e, oltre a presentare alcune vicende della propria vita, riflettono sull'identità di chi appartiene a due Paesi, quello d'origine della propria famiglia e quello nel quale sono nati e cresciuti. Una sezione del volume si intitola infatti ‘Identità plurali’. La prima sezione è invece dedicata alle narrazioni dei viaggi affrontati per arrivare sulle coste dell'Europa e ricordano i soprusi e le violenze sopportate per realizzare il desiderio di un lavoro e di una vita migliore”.

Cs


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