Il biopic su Oriana Fallaci di Marco Turco racconta le passioni (e la passione) di una grande donna e intellettuale italiana.
Si è tenuto mercoledì sera presso il giardino dell'Ambasciata d'Italia a San Marino il secondo appuntamento della rassegna cinematografica “Non sembiava immagine che tace - Sguardi contemporanei: l'Italia si racconta", nata da una sinergia tra sua eccellenza l’ambasciatore d’Italia Guido Cerboni e il Presidente della Società Dante Alighieri di San Marino, Franco Capicchioni. Il buon esito dell'iniziativa, volta a offrire alla cittadinanza la possibilità di fruire di recenti film d'autore "made in Italy" che non hanno goduto di un'ampia distribuzione, è stato confermato dalla presenza di numeroso pubblico e dal fruttuoso e stimolante dibattito seguito alla proiezione.
Questa volta Maria Elena d'Amelio, già ricercatrice e docente universitaria di Cinema e Media negli Stati Uniti e ora responsabile dei processi di internazionalizzazione del nostro ateneo, ha introdotto una pellicola molto particolare: la versione cinematografica de "L'Oriana" di Marco Turco, una mini-serie in due puntata prodotta per la Rai da Fandango Tv, che tenta di tratteggiare un ritratto della celebre e controversa giornalista e reporter toscana.
Il dittico per il piccolo schermo, sbarcato al cinema nel 2015, si apre con la malattia della Fallaci (Vittoria Puccini) e di lì dipana i fili della sua esistenza e della sua vita intellettuale. La narrazione, incentrata soprattutto sulle vicende personali di questa grande figura femminile, indaga le storie d'amore col reporter Pelou e l'attivista ellenico Panagulis (Vinicio Marchioni), nonché il desiderio frustato di maternità della Fallaci, lasciando un po' in filigrana, forse, le altrettanto complesse e affascinante tappe del suo itinerario ideologico e civile, che, d'altra parte, si nutrivano di quella stessa passione e fame di vita che il film scandaglia così bene; eccellente, inoltre, la ricostruzione dell'Italia e della Grecia degli anni Settanta.
I numerosi interventi seguiti alla proiezione sono stati unanimi nell’apprezzare l’ottima qualità complessiva della pellicola, ma si è ovviamente convenuto sull’impossibilità di rendere completa giustizia a un personaggio così unico e sfaccettato; il regista in questo biopic ha scelto un taglio molto intimo, che riesce però ugualmente a restituirci un'immagine efficace ed evocativa di questa grande "intellettuale d'assalto" che ha fatto la recente storia del giornalismo italiano, con un taglio internazionale di assoluto prestigio.
Il prossimo appuntamento della rassegna “Non sembiava immagine che tace - Sguardi contemporanei: l'Italia si racconta" è per mercoledì 29 agosto, alle ore 21, con " La vera leggenda di Tony Vilar " (2006) di Giuseppe Gagliardi, mentre la quarta e ultima proiezione si terrà mercoledì 5 settembre con “Generazione 1000 euro“(Massimo Venier, 2008).
Ufficio Stampa
www.dantealighierirsm.org
info@dantealighierirsm.org
Comunicato stampa
Società Dante Alighieri di San Marino
Si è tenuto mercoledì sera presso il giardino dell'Ambasciata d'Italia a San Marino il secondo appuntamento della rassegna cinematografica “Non sembiava immagine che tace - Sguardi contemporanei: l'Italia si racconta", nata da una sinergia tra sua eccellenza l’ambasciatore d’Italia Guido Cerboni e il Presidente della Società Dante Alighieri di San Marino, Franco Capicchioni. Il buon esito dell'iniziativa, volta a offrire alla cittadinanza la possibilità di fruire di recenti film d'autore "made in Italy" che non hanno goduto di un'ampia distribuzione, è stato confermato dalla presenza di numeroso pubblico e dal fruttuoso e stimolante dibattito seguito alla proiezione.
Questa volta Maria Elena d'Amelio, già ricercatrice e docente universitaria di Cinema e Media negli Stati Uniti e ora responsabile dei processi di internazionalizzazione del nostro ateneo, ha introdotto una pellicola molto particolare: la versione cinematografica de "L'Oriana" di Marco Turco, una mini-serie in due puntata prodotta per la Rai da Fandango Tv, che tenta di tratteggiare un ritratto della celebre e controversa giornalista e reporter toscana.
Il dittico per il piccolo schermo, sbarcato al cinema nel 2015, si apre con la malattia della Fallaci (Vittoria Puccini) e di lì dipana i fili della sua esistenza e della sua vita intellettuale. La narrazione, incentrata soprattutto sulle vicende personali di questa grande figura femminile, indaga le storie d'amore col reporter Pelou e l'attivista ellenico Panagulis (Vinicio Marchioni), nonché il desiderio frustato di maternità della Fallaci, lasciando un po' in filigrana, forse, le altrettanto complesse e affascinante tappe del suo itinerario ideologico e civile, che, d'altra parte, si nutrivano di quella stessa passione e fame di vita che il film scandaglia così bene; eccellente, inoltre, la ricostruzione dell'Italia e della Grecia degli anni Settanta.
I numerosi interventi seguiti alla proiezione sono stati unanimi nell’apprezzare l’ottima qualità complessiva della pellicola, ma si è ovviamente convenuto sull’impossibilità di rendere completa giustizia a un personaggio così unico e sfaccettato; il regista in questo biopic ha scelto un taglio molto intimo, che riesce però ugualmente a restituirci un'immagine efficace ed evocativa di questa grande "intellettuale d'assalto" che ha fatto la recente storia del giornalismo italiano, con un taglio internazionale di assoluto prestigio.
Il prossimo appuntamento della rassegna “Non sembiava immagine che tace - Sguardi contemporanei: l'Italia si racconta" è per mercoledì 29 agosto, alle ore 21, con " La vera leggenda di Tony Vilar " (2006) di Giuseppe Gagliardi, mentre la quarta e ultima proiezione si terrà mercoledì 5 settembre con “Generazione 1000 euro“(Massimo Venier, 2008).
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